Ciclismo

Il "polacco" Benedetti: «Ma con Sagan posso parlare in italiano»

Cesare è ormai di casa nel paese della moglie Dorota: «Ho imparato la lingua, adesso la parlo e la scrivo»


di Luca Franchini


TRENTO. Curiosando sulla pagina Facebook di Cesare Benedetti, l’occhio non può che essere catturato dai post in lingua polacca, che il corridore trentino, fresco di rinnovo contrattuale con la tedesca Bora, parla e scrive correttamente e correntemente. Vero che in Polonia ha trovato moglie, Dorota, ex ciclista pure lei, che tre mesi fa ha dato alla luce la piccola Janina. Altrettanto vero che non è così scontato che un ragazzo abbia la curiosità e la voglia di imparare una nuova lingua e di farne corrente uso.

«Il motivo che mi ha spinto a imparare la lingua polacca non è solo quello – spiega Benedetti, che attualmente vive a Mori ed è da poco rientrato da un periodo trascorso proprio in Polonia, a Gliwice, la città della moglie – In Trentino ho parecchi tifosi, ma in generale ho molto più seguito là che qui in Italia. Ho sempre avuto un amore per quella nazione: nelle ultime tre stagioni sono sempre stato in camera con Huzarski (corridore polacco, ndr) e quest’estate, in occasione del Tour de France e della Vuelta, abbiamo organizzato delle dirette sulla sua pagina Facebook per rispondere alla domande dei tifosi. Quella polacca ormai è la mia seconda lingua: inizialmente mi sono aiutato con qualche libro, il resto lo ho imparato durante i soggiorni in Polonia e grazie ai compagni di squadra».

In occasione del recente soggiorno a Gliwice, Cesare ha anche organizzato una pedalata. «Alcuni appassionati mi avevano chiesto di trovarsi a fare una sgambata – aggiunge Benedetti – Pensavo a un ritrovo con una ventina di persone: alla fine eravamo in 186. Abbiamo pedalato per 50 km e alla fine... krapfen per tutti». Oltre al polacco, Cesare se la cava egregiamente anche con inglese e tedesco. «Conoscere più lingue mi aiuta a vivere meglio il contesto di squadra – precisa – Mi piace potermi confrontare e stare con tutti».

Nel 2017, Benedetti troverà in squadra anche l’iridato Peter Sagan. Imparerà anche lo slovacco? «Durante il primo ritiro in vista della nuova stagione ero spesso a tavola con Majka, Bodnar e Sagan: lo slovacco è molto simile al polacco, quindi non ho avuto grandi difficoltà, ma Sagan parla bene anche l’italiano».

Non può mancare uno sguardo alla stagione che verrà, con il 29enne corridore trentino pronto a vivere la sua settima stagione tra i professionisti, la prima nel World Tour (manca solo l’ufficialità per la Bora). «Sono in questa squadra dal 2010 – racconta Benedetti – e l’ho vista crescere stagione dopo stagione. Lo scorso anno ho rischiato di rimanere senza contratto: ora, con tutta probabilità, mi ritroverò in una formazione World Tour. Sono passato da un'estremo all'altro». Cesare, che nel 2016 si è tolto anche qualche soddisfazione personale (vedi un settimo posto di tappa alla Vuelta), dovrà probabilmente cambiare il proprio modo di correre. «Nel nuovo organico ci sono corridori di spessore assoluto e anche alle corse a tappe punteremo a fare risultato. Sarò meno in fuga e più in testa al gruppo a tirare: lo farò volentieri, perché so che il mio lavoro potrà essere finalizzato da un compagno. Conosco bene Majka, un corridore serio e che si sa far voler bene. Lo stesso vale per Sagan, un campione che non pensa solo a se stesso».

Benedetti ha ripreso ad allenarsi il 25 ottobre e debutterà nella nuova stagione a fine gennaio a Maiorca.

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