LEGA PRO

Il Mezzocorona si salvanonostante la sconfitta

Nell’ultima gara spareggio dei playout per restare in Lega Pro, i rotaliani hanno difeso a fatica il vantaggio di due reti (3 a 1) strappato alla Pro Belvedere di Vercelli al “Silvio Piola”



TRENTO. Ha perso la giornata, ma ha vinto la stagione il Mezzocorona. Nell’ultima gara spareggio dei playout per restare in Lega Pro, i rotaliani hanno difeso a fatica il vantaggio di due reti (3 a 1) strappato alla Pro Belvedere di Vercelli al “Silvio Piola”. Quel margine rassicurante solo in apparenza quando ci si deve giocare il tutto per tutto, s’è trovato appeso al filo dell’incertezza già dopo 30” con il fulmineo vantaggio piemontese. La salvezza è tornata in bilico a mezz’ora dalla fine, con il secondo gol ospite. Il Mezzo ha difeso il risultato che, grazie al miglior piazzamento in classifica nel campionato, gli conferma la quarta stagione consecutiva tra i professionisti.
 Ma quanta sofferenza per come si erano messe da subito le cose al Briamasco. Altro che tranquillo conto alla rovescia fino al fischio finale sul guanciale del doppio vantaggio. Il guaio era non solo che il Mezzo apparisse fin dalle prime battute spaesato e disorientato, ma che i vercellesi fossero riusciti subito a capitalizzarlo con la rete di Scapini dopo un minuto scarso di gioco. E che potessero, senza apprezzabile opposizione, rilanciarsi subito a caccia del raddoppio. Con un gioco quasi intimidatorio, come da antica tradizione calcistica della provincia piemontese, e con il signor Bergher di Rovigo a lasciar correre qualche entrata rugbistica di troppo, in particolare sulle punte Galli e Ferretti (desparecido Corradi, che sostituiva l’infortunato Panizza). Ma chi non riusciva a muoversi con un minimo di velocità e precisione di manovra era tutto il Mezzocorona. Solo al 26’, su calcio piazzato, Galli è riuscito a deviare una punizione di Ferretti verso Coser, ma larga sul fondo.
 La Pro, sempre dilagante, padrona del campo, incombente di fronte a un avversario smarrito, aveva invece sfiorato il gol già un paio di volte e altrettanto farà prima del riposo, con il trequartista Bertolini, addirittura una volta “servito” da uno svarione di Corradi, il peggiore dei suoi.
 Forse sono stati i momenti di battibecco e di spintoni che hanno accompagnato le due squadre al riposo; forse è stata la decisione di Erbetta di lasciare il deludente Corradi negli spogliatoi accelerando l’ingresso di Capodaglio non al meglio della condizione fisica: di certo nella ripresa, soprattutto quando Nazari ha rilevato Oretti spedendo Pianetti in avanti, la gara ha trovato altri binari.
 Quelli della parità nel gioco, almeno. Ma Pianetti, lanciato dal nuovo entrato, solo davanti al portiere ha fallito (18’) la più ghiotta delle occasioni. Il pari avrebbe risolto ogni problema e sollevato da ogni patema. Anche perché la Pro cominciava a far capire di aver speso molto nel forcing obbligato e disperato dei primi 45 minuti. Invece è riuscita, a costruirsi, seppur giocando a ritmi più blandi, il raddoppio. Un cross di Murante dalla sinistra ha pescato in area Delorentis, che aveva appena rilevato Scapini. La pronta girata del neo entrato riportava ai rotaliani l’incubo della retrocessione. Lo alleggeriva, ma senza dissolverlo, un minuto dopo Citterio. Già ammonito si lasciava andare a metà campo all’ennesima entrata maligna su Ferretti. Per il difensore, colpevole questa volta anche agli occhi di un arbitro di manica larga (su entrambi i fronti, peraltro), scattava il secondo giallo.
 L’inferiorità numerica avversaria poteva dare un po’ di respiro. Ma il Mezzo, ormai votato alla difensiva e a tutte le astuzie classiche del “perder tempo”, non è riuscito a sfruttarla. Ancora Pianetti (26’) ha sprecato in contropiede facendosi anticipare dal portiere. I piemontesi hanno potuto così continuare a premere, più infoltendo la prima linea di attaccanti che con lucidità. C’è voluta però una reazione fulminea di Gadignani per bloccare quasi sulla linea una deviazione in mischia di Ascensi (43’). Né la partita aveva esaurito la sua carica emotiva e sono sembrati interminabili anche i 4 minuti di recupero prima che l’arbitro certificasse il Mezzo in C2













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