Il 26 giugno Trento all’asta ma servono 70 mila euro

Oltre ai 50 mila del titolo sportivo ci sono i 9.500 da saldare ad Aquaro e i 6 mila per l’iscrizione alla Promozione. Poi la cifra scende, ma la Figc non può attendere


di Daniele Loss


TRENTO. Cinquantamila euro per l'acquisizione del titolo sportivo, ai quali bisognerà aggiungerne immediatamente altri 9.500 per saldare il debito che il fallito Trento Calcio 1921 aveva nei confronti dell'ex centravanti gialloblù Roberto Aquaro. E poi ci sarà da onorare l'iscrizione al torneo di Promozione (6.000 euro circa). Insomma, chi vorrà rilevare il titolo della società di via Sanseverino e iscrivere la propria società al massimo torneo provinciale dovrà sborsare seduta stante quasi 70 mila euro.

La gara d'asta è fissata per giovedì 26 giugno alle ore 11: il giorno di San Vigilio nello studio del curatore fallimentare del Trento Calcio, il dottor Tiziano Romito, verranno aperte le buste (o la busta, nel caso di un’unica offerta) con le offerte per “l'acquisizione del ramo d'azienda”. Per partecipare alla gara d'asta sarà necessario presentare offerta irrevocabile in busta chiusa entro le ore 12 del giorno precedente la vendita. Sulla busta dovranno essere indicati esclusivamente la data della vendita e il nome della procedura fallimentare e in allegato dovrà essere presentato un assegno circolare non trasferibile intestato a “Fall 34/2014 Trento Calcio 1921 srl” dell'importo pari al dieci per cento del prezzo offerto a titolo di cauzione. Nell'ipotesi in cui nessun soggetto decidesse di presentare un'offerta di 50 mila euro, tutto slitterà di una settimana con prezzo minimo ridotto del venti per cento (40mila euro) e convocazione per la gara d'asta fissata per il 3 luglio alle ore 11.

Quindi gli interessati potrebbe decidere di attendere sette giorni per risparmiare 10mila euro, ma la Figc sarà d'accordo? Qualche settimana fa il presidente del Comitato Provinciale di Trento, Ettore Pellizzari, si era espresso chiaramente al riguardo e aveva detto al Trentino che la federazione non avrebbe atteso oltre il 30 giugno. Al momento la Pro Trento sembra l'unica realtà interessata all'acquisizione del ramo d'azienda del fallito Trento Calcio 1921, certo è che i tempi stringono e la cifra è tutt’altro che irrisoria. In ballo ci sono il titolo sportivo, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la struttura e organizzzione del settore giovanile, le immobilizzazioni materiali, gli indumenti, targhe, coppe e trofei e il marchio sociale. Nella valutazione espressa dal Tribunale la struttura del settore giovanile viene valutata in 47mila euro, le immobilizzazioni materiali, gli indumenti, le coppe e i trofei in 5.588,50 euro, mentre il marchio sociale vale zero. Arrotondando per difetto si arriva ai 50mila euro che serviranno per acquisire il titolo di Promozione e i cartellini dei giocatori che hanno sottoscritto il vincolo pluriennale. I tempi sono stretti: chi vorrà “comprare” il titolo gialloblù dovrà fare in fretta e mettersi una mano sul cuore. Ma soprattutto sul portafoglio.

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