Atletica

I Mondiali di Benedetti, allenamenti e insetti fritti

Sabato alle 5.50 ora italiana la batteria degli 800 con l’unico rappresentante regionale in lizza


di Paolo Trentini


Smaltimento del jetlag, sedute di allenamento e spuntini a base d’insetti fritti. L’avvicinamento di Giordano Benedetti al Mondiale di Pechino prosegue senza intoppi. Partito da Trento lo scorso 10 agosto, l’ottocentista lavisano si trova a Dalian, città portuale della Cina di circa 6 milioni di abitanti. Qua la Nazionale azzurra ha fissato il suo camp obase per la preparazione alla rassegna iridata e Giordano ha trascorso 10 giorni assieme a parte della spedizione azzurra in attesa di prendere confidenza con il Bird Nest, lo stadio olimpico della capitale, dove sabato prenderà il via la kermesse iridata.

Proprio oggi il mezzofondista parte alla volta di Pechino (distante due ore d’aereo) dove incontrerà il suo allenatore Gianni Benedetti in arrivo dall’Italia e quindi svolgerà gli allenamenti di rifinitura. Sabato alle 5.50 (ora italiana) scenderà in pista nelle batterie degli 800 cercando subito la qualificazione al turno successivo. Ieri ha trascorso una giornata tranquilla dedicata agli allenamenti.

Giordano, com’è la giornata tipo a Dalian?

Sveglia molto presto nei primi giorni per smaltire il fuso orario, poi sempre intorno alle 7.30. Dopo la colazione tutti sul pullman che ci porta al centro sportivo e alle 9.45 cominciano gli allenamenti. Alle 13.15 si risale sul pullman per tornare al campo base per il pranzo e il riposo. Nel pomeriggio alle 16.45 nuova sessione di allenamento al centro sportivo e alle 19 si è sempre liberi a meno che non si facciano due sessioni. In questo caso si finisce alle 21.

Che tipo di allenamento ha svolto?

Il lavoro è globale e coinvolge ogni aspetto della preparazione, sia sulla prestazione massima, sia sulla resistenza che sul recupero delle energie.

Una delle “critiche” era la scarsa capacità di recupero tra un turno e l’altro, si è lavorato anche su quella?

Assolutamente sì, quest'anno poi ho avuto segnali concreti di essermi stabilizzato molto e fortificato in modo concreto anche sul recupero delle energie mentali e fisiche tra una batteria e l’altra. Nel complesso sono stati giorni molto intensi e dedicati soprattutto agli allenamenti, ma per fortuna questi 9 giorni al centro di Dalian sono volati in un baleno. Ho passato le ore libere assieme al gruppo col quale mi sono divertito molto.

Alla nuova location si è abituato?

Il fattore più difficile al quale ambientarsi è il clima. Ci sono notevoli differenze tra mattina, calda ma ventilata, e il pomeriggio, quando il tasso di umidità sale alle stelle e il cielo diventa completamente grigio. A Pechino la situazione sarà identica con ancora più smog. Staremo a vedere, io intanto mi sto trovando molto bene e vivo ogni giorno con serenità.

La gente del posto com'è? Ha avuto modo di incontrare qualcuno?

In città siamo degli osservati speciali, ma non siamo delle star. Le persone qua sono molto concentrate sulle loro attivita e, sebbene Dalian sia una città di una certa dimensione, non c’è molto turismo. I locali non sono abituati a vedere estranei e quando corriamo lungo le strade destiamo parecchia curiosità.

Con la cucina come va?

Abbiamo una cuoca richiesta dal direttore tecnico che combatte la cucina cinese ed è stata una scelta felice. Sono molto comprensivi con lei e, pur essendo molto giovane, è molto in gamba e prepara i piatti della cucina tradizionale italiana.

Qualche manicaretto locale?

Abbiamo fatto qualche giro la sera e nei ristoranti il piatto che va per la maggiore sono i noodles, gli spaghetti in brodo, che però noi abbiamo asciugato e reinventato come pastasciutta. Abbiamo assaggiato anche delle larve di cicala, cucinate al vapore o fritte. Non sono molto invitanti anche se contengono molte proteine. La consistenza e il sapore, una volta aperto il guscio nero, somiglia a quello dei gamberetti.

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