I caldi tifosi colombiani accendono la “torcida” all’arrivo di corso Bettini 

Un simpatico “melting pot” sul traguardo della Città della Quercia  con i genitori di Großschartner e gli storesi che tifano per Frapporti


di Stefano Povoli


ROVERETO. Tifosi eccentrici, bizzarri travestimenti, appassionati da tutto il mondo: il Giro d’Italia colora letteralmente le strade tra Trento e Rovereto con un entusiasmo che cresce metro dopo metro fino all’arrivo posizionato in corso Bettini, momento di massima apoteosi per i tifosi delle due ruote. A pochi metri dalla linea del traguardo, completamente avvolto nella bandiera colombiana spunta Jorge Leon Otalvaro, due volte campione nazionale colombiano all’inizio degli anni ’90 e ora grandissimo tifoso della corsa rosa: «Da Gerusalemme passando per il Trentino fino al suggestivo traguardo di Roma, io e mia moglie non ci perdiamo una tappa della carovana rosa». «I nostri corridori preferiti? Ovviamente tutti i colombiani anche se – chiosa la moglie – non ci dispiace lo stile dell’olandese Domoulin».

Oltre all’ex campione nazionale, le transenne a ridosso del palco premiazione sono letteralmente invase dall’entusiasmo colombiano, i numerosi corridori in gara scaldano tutti i calorosi cuori sudamericani, dai più anziani fino ad arrivare a ragazze e bambini: “Dayer Quintana, Chaves, Betancur” queste sono i nomi ripetuti più volte da un ben nutrito gruppo di tifosi e tifose, avvolti nella bandiera nazionale e con indosso la maglia dei “Los Cafeterõs”. «Siamo contenti che questi corridori portino in alto il nostro Paese alla corsa Rosa – conclude la ragazza – il Giro d’Italia è sempre un’emozione unica, siamo contentissime di essere qua».

Dai sgargianti colori latini, all’imperiosa aquila austriaca, sulle strade della grande corsa a tappe italiana il passo è breve. Ad incitare il proprio campione ci sono anche mamma e papà Großschartner, corridore della Bora-Hansgrohe, 17esimo classificato nella cronometro tra Trento e Rovereto: «Felix è alla sua seconda partecipazione al Giro e speriamo possa fare molto bene – confidano i genitori Martina e Gunther – ci aspetta ancora la terza settimana, la più dura, ma lui è preparato».

Non può mancare nemmeno l’entusiasmo dei tifosi locali, in particolare della Società Ciclistica di Storo, accorsa con i suoi ragazzi ad assistere all’arrivo di tappa: «Aspettiamo il passaggio della corsa a Storo, siamo venuti qui a fare il tifo per Marco Frapporti, nostro grande istruttore». Il 33enne bresciano, infatti, spesso partecipa agli allenamenti degli Esordienti di Storo, dando a loro preziosi consigli per la crescita ciclistica. «Marco è un grande – conclude il piccolo Luca – lo dimostra il fatto che spesso va in fuga, prova sempre a farsi notare, è generoso e non si risparmia mai».

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