Ciclismo

Gianni Moscon fa il Kwiatkowski e Froome guadagna sui rivali

Il noneso gregario d'oro alla Vuelta, Trentin sempre in maglia verde



ALCOSSEBRE (SPAGNA). Aleksej Lutsenko ha staccato tutti lungo la salita finale dell’Ermita de Santa Lucia y San Benito; Chris Froome, scortato da uno splendido Gianni Moscon, ha mostrato ancora una volta di avere una marcia in più; mentre Fabio Aru e Vincenzo Nibali hanno perso rispettivamente dal campione britannico (sempre più in maglia roja) 11 e 26 secondi. Questi gli spunti principali della quinta tappa della 72esima Vuelta a Espana, la Benicassim-Alcossebre, di 175.7 chilometri.

Il kazako Lutsenko, della Astana, si è imposto in solitaria, precedendo l’eritreo Merhawi Kudus (Dimension Data), secondo a 42”, e lo spagnolo Marc Soler (Movistar), terzo a 56”. Staccati di oltre 4’ e mezzo, sono giunti poi all’arrivo i migliori della classifica generale, con il sardo Aru (Astana) e siciliano Nibali (Bahrain Merida) che hanno perso terreno nell’ultima salita dal sempre attivo Chris Froome (Sky), leader indiscusso della classifica generale e protagonista di una bella azione nel finale, al pari del ritrovato Alberto Contador (spagnolo della Trek Segafredo alla sua ultima Vuelta). Ma in tanti, anche sui social, hanno sottolineato l’importanza del contributo garantito alla causa del suo capitano dal trentino Gianni Moscon, paragonato a Michal Kwiatkowski, uomo chiave per l’ultimo successo al Tour de France del britannico del Team Sky.

Nella graduatoria riservata agli scalatori (maglia a pois) guida sempre Davide Villella (Cannondale Drapac, lombardo); in quella a punti (maglia verde) in testa c’è sempre di più Matteo Trentin (Quick Step Floors, trentino). Tornando alla classifica generale, Froome ha ora i seguenti vantaggi: 10” sullo statunitense Tejay Van Garderen (Bmc), secondo, 11” sul colombiano Esteban Chaves (Orica Scott), terzo, 13” sull’irlandese Nicolas Roche (Bmc) e 23” sullo spagnolo David De La Cruz (Quick Step Floors), sceso in quinta piazza. Nibali e Aru sono ora, in serie, sesto e settimo, con 36” di ritardo per il siciliano e 49” per il sardo.
 













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