Festa portoghese a Roccaraso 

Secondo arrivo in salita a Guerreiro. Il lusitano della EF s’inserisce nella fuga di giornata e vince la resistenza di Castroviejo nel finale Almeida sempre in rosa. Fuglsang e Keldermann attaccano solo nell’ultimo chilometro, perde un po’ di terreno anche Nibali. Oggi riposo


LUCA FRANCHINI


Alla vigilia del giorno di riposo, in una tappa di 208 chilometri e 4000 e più metri di dislivello, era annunciata battaglia tra gli uomini di classifica. Lo spettacolo, in termini di lotta per la maglia rosa, si può però ridurre ai 1000 metri di finali, quando i toni dei commentatori tv sono cresciuti di decibel e hanno risvegliato dal torpore di una domenica tipicamente autunnale i tanti appassionati che, con fiducia, avevano preso posto sul divano. A sorridere sono i portoghesi. In primis la maglia rosa Joao Almeida, che potrà iniziare un’altra settimana con le insegne del primato sulle spalle. Assieme a lui ha esultato Ruben Guerreiro, che ha vinto la tappa presentandosi tutto solo sul traguardo di Roccaraso (Aremogna), a coronamento di una fuga dalla distanza.

Regna l’attendismo

La seconda frazione con arrivo in salita del Giro d’Italia numero 103, la nona in totale, non ha regalato colpi di scena tra i big della classifica generale. Ci hanno messo del loro il maltempo, il vento contrario, le forze lasciate sulla strada negli ultimi giorni. Al resto ci ha pensato l’attendismo degli attesi protagonisti, che invitano a chiedersi – come suggerito alla vigilia del Giro dal trentino Cesare Benedetti – se certi chilometraggi e dislivelli non finiscano per essere controproducenti ai fini dello spettacolo.

Almeida ringrazia. Il 22enne della Deceuninck ha perso soltanto 18” da Jakob Fuglsang e da Wilko Keldermann, che hanno allungato nelle ultime centinaia di metri di gara, precedendo di 3” la coppia della Bora Hansgrohe composta da Rafal Majka e Patrick Konrad, di 6” Domenico Pozzovivo e di 14” Vincenzo Nibali. Almeida oggi si godrà il primo giorno di riposo con la maglia rosa adagiata ai piedi del letto e domani ripartirà con 30” su Keldermann, 39” su Bilbao, 53” su Pozzovivo e 57” su Nibali, ora tallonato da Fuglsang, distante appena 4”.

La fuga di giornata

Il danese ha ottenuto il massimo con il minimo sforzo, nella giornata di Guerreiro. Il portoghese della Education First è evaso dal gruppo alle pendici della salita di Passo Larciano assieme all’argentino Sepulveda (Movistar), allo statunitense Warbasse (Ag2r), al siciliano della Vini Zabù Giovanni Visconti (vincitore dei Gpm di Passo Lanciano e Passo San Leonardo), allo svizzero Frankiny (Groupama), all’australiano O’Connor (Ntt) e allo spagnolo Castroviejo (Ineos Grenadiers), a tratti maglia rosa virtuale. A loro si è aggiunto il danese Mikkel Bjerg, che lungo la salita del Bosco di Sant'Antonio ha allungato il passo assieme a Castroviejo, Warbasse, Frankiny e Guerreiro, mentre in testa al gruppo si portava la Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali, con il perginese Nicola Conci a dettare il ritmo. Nell’ascesa verso Roccaraso, Guerreiro e Castroviejo hanno preso il largo, mentre dal gruppo sono usciti il britannico Geoghegan Hart e l’australiano Lucas Hamilton, che hanno recupero terreno nella generale. A 300 metri dall’arrivo Castroviejo ha lanciato la volata: Guerreiro lo ha saltato, andando a prendersi il primo successo della carriera al Giro d’Italia e la maglia azzurra di leader della classifica dei Gpm.

Il cambio di ritmo di Fuglsang e Keldermann ha messo in crisi Nibali, che ha pagato 14” di ritardo dai due.

Oggi il primo riposo

Oggi si riposa, domani c’è la decima tappa, 177 chilometri movimentati da Lanciano a Tortoreto.

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