Europei allround, Lollobrigida storico bronzo 

Prima della romana a Collalbo, mai un’azzurra aveva conquistato una medaglia sulle quattro distanze


di Marco Marangoni


COLLALBO. Da Ladispoli a Collalbo per scrivere la storia. Dal mare alle montagne dell’Alto Adige per diventare la prima italiana di sempre a conquistare una medaglia, uno straordinario bronzo, ai campionati europei allround di pattinaggio velocità. Tutto merito di una pattinatrice dal cognome importante nella storia d’Italia e che significa garanzia: Lollobrigida. Non stiamo di certo parlando di Gina bensì della sua pronipote Francesca. Su un altopiano del Renon brullo, senza quella neve che darebbe quel tocco di magia in più, la 27enne laziale ha dipinto una favola che mai nessuna azzurra era riuscita dal 1970. In 43 edizioni – dal 1975 al 1980 l’Europeo femminile non si svolse per mancanza d’interesse – e con le pattinatrici olandesi, tedesche di una e dell’altra Germania, sovietiche prima e russe poi che hanno scritto capitoli indelebili, il miglior piazzamento di un italiana era stato un quarto posto, quello di Elena Belci a Heerenveen nel 1993. Un’era fa, cinque anni prima della rivoluzione con l’introduzione del pattino clap. E così, pattinata dopo pattinata, clap dopo clap, Francesca ha chiuso il cerchio, dedicando questo stupendo bronzo a mamma Sondra.

Look sempre eccentrico con quei capelli un giorno biondi con due treccine, poi improvvisamente viola, ma anche azzurri e persino gialli, la portacolori dell’Aeronautica Militare, pluricampionessa mondiale ed europea del pattinaggio a rotelle, sul ghiaccio dell’Ice Rink Ritten si è immedesimata in aviere. Velocissima sui 500 con tanto di primato personale 39,563 che le è valso il terzo posto, nelle successive tre distanze la pattinatrice seguita per lunghi periodi dal padre Maurizio ha dato fondo al suo serbatoio e alle doti di scorrevolezza. Terza anche sui 3000 (4.11,282), la “Lollo”, come viene soprannominata in squadra, ha giocato di tatticismo e astuzia nella seconda giornata che l’ha vista chiudere al secondo posto i 1500 in 1.57,99 alle spalle della stellare olandese Antoinette de Jong (1.57,035) che al termine delle quattro distanze alzerà al cielo la corona d’alloro. Sui 5000 contro l’oranje Ireen Wüst, l’azzurra è andata via in progressione terminando la fatica in 7.21,67 e soprattutto davanti alla cinque volte Regina d’Europa. Oro, dopo due bronzi consecutivi, alla De Jong (162,918 punti), argento all’idolo di Collalbo, la ceca Sablikova (164,064) e bronzo alla Lollobrigida (164,937).

«È andata come mi ero prefissato, sono felicissima, una gioia immensa. La differenza l’ho fatta sui 1500 metri che sono la distanza chiave, poi sui 5000 ho fatto la gara sulla Wüst – ha detto Lollobrigida –. Essere la prima italiana a vincere una medaglia agli Europei nell’allround fa un certo effetto, un peso maggiore rispetto alla scorsa stagione quando vinsi l’oro nella mass start. Questa medaglia la dedico a mia mamma che, dopo quanto ha passato, era in tribuna a tifare per me».

Attardato a metà gara il pinetano Andrea Giovannini. Il finanziere trentino è sesto dopo aver tenuto sui 500 (36,658), distanza non sua, ma sbagliato la conduzione dei 5000 chiusi solo all’ottavo posto in 6.33,137. Apertissima la lotta per l’oro con gli olandesi Patrick Roest e Sven Kramer (6.17,66 sui 5000) separati prima dei 1500 di solo 13 centesimi. Attaccato (20 centesimi) il norvegese Sverre Lunde Pedersen. Oggi giornata finale con inizio gare alle ore 12,30.

©RIPRODUZIONE RISERVATA















Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera