Il caso

Drone in avaria “abbattuto” dal suo pilota

Fuori controllo per un’interferenza, lo ha fatto cadere dopo il passaggio di Hirscher


Luca Franchini


TRENTO. Nessun esaurimento di batteria o cedimento strutturale: la caduta del drone utilizzato per le riprese tv della 3-Tre di Madonna di Campiglio è avvenuta per volontà del pilota, che ha adottato la procedura di “terminazione del volo”. Incaricata delle operazioni era la società Dynamic Flight Camera Snc di Dro di Denis Pederzolli, che non ha però voluto rilasciare dichiarazioni in merito all'accaduto, essendo la produzione tv in capo a Infront. La presenza di persone informate, sia sul corretto utilizzo del mezzo che sulle relative procedure in caso di emergenza, ha però permesso una prima ricostruzione dei fatti, in attesa delle necessarie verifiche. Intanto, come da prassi in caso di inconvenienti (e non incidenti, in quanto fortunatamente non sono state coinvolte e danneggiante né persone né cose), l'Enac ha sospeso il relativo riconoscimento alla società in questione.

PROCEDURA D'EMERGENZA. Quanto accaduto, ovvero l’atterraggio improvviso del drone, è stato voluto e la procedura d’emergenza rientra in un discorso di sicurezza pianificato. Il drone, stando a quanto emerso, ha avuto un’avaria parziale dei comandi dovuta con tutta probabilità a un’interferenza esterna: lo strumento, sottoposto ai relativi controlli, pare infatti non aver fatto riscontrare alcuna anomalia a livello elettronico. Il pilota ha pertanto proceduto con l’operazione d'emergenza denominata “terminazione del volo”, che di fatto toglie l’alimentazione al mezzo. Una scelta resa necessaria dal momento in cui il pilota del drone si è trovato ad avere un controllo parziale di quota e direzione del mezzo: onde evitare di uscire dal perimetro imposto da Enac e di entrare nella zona frequentata da pubblico, è stato deciso di terminare il volo.

RISCHIO HIRSCHER. Un rischio calcolato, stando a quanto emerso da una prima ricostruzione dei fatti. Il pilota, una volta deciso di optare per la procedura di “terminazione del volo”, avrebbe atteso il passaggio dello sciatore, per poi procedere utilizzando l’apposito comando disponibile nella stazione di pilotaggio. Pertanto, la manovra sarebbe stata voluta e, stando a una stima attendibile, pare che la distanza drone-Hirscher al momento della caduta del mezzo aereo fosse di 3-4 metri.

ISTRUZIONI PER L'USO. L'evento di martedì sera ha dello straordinario e non solo per il fortunato epilogo. È bene capire, pertanto, come possa essersi verificato: il regolamento prevede che non si possano sorvolare assembramenti di persone e, non a caso, il drone è stato utilizzato nella parte alta del Canalone Miramonti, dove stazionavano solamente addetti dello staff e della sicurezza, persone sotto lo stretto controllo dell'operatore e che, in caso di emergenza, erano al corrente delle procedure da effettuare, in quanto precedentemente invitati e presenziare a un briefing sulla sicurezza e avvisabili dal pilota in caso di malfunzionamento del mezzo. Va fatto presente che va assicurata la presenza di un'apposita zona di “buffer”, ovvero un cuscinetto di sicurezza di 50 metri necessario per le eventuali operazioni d'emergenza.

INTERFERENZA. La causa più probabile, vista l’assenza di anomalie a livello elettronico, è quella dell’interferenza. Sono tre le possibili cause: la prima è riconducibile alle tempeste solari, ma non sembra questo il caso. Altra causa è il sorvolo di un ricevitore o trasmettitore che utilizza la stessa frequenza del drone (2,4 Ghz). La terza è riconducibile a degli strumenti chiamati “jammer”, dei veri e propri disturbatori di frequenze. In quest'ultimo caso, si parlerebbe di azione dolosa. Stando a una prima ricostruzione, sembrerebbe più probabile un inquinamento molto forte di interferenze sulla medesima frequenza, considerando il fatto che il drone stava in quel momento volando a un'altezza di circa 10 metri per rimanere nel limite di “buffer”. Il pilota, una volta constatato che i comandi rispondevano parzialmente per alcuni secondi, ha quindi preferito non rischiare, optando per la procedura di “terminazione del volo”.

BATTERIA ESAURITA? La prima ipotesi ventilata era quella della batteria esaurita, che è però facilmente escludibile. Il drone utilizzato per la 3Tre vola con una tensione di 26 volt: quando il livello di tensione si abbassa (la soglia impostata è in questi casi di 21 volt), il mezzo avvia la manovra di ritorno nel punto di partenza mentre, nel caso in cui la tensione dovesse scendere ulteriormente, avvia la manovra di autoatterraggio.

LE SCUSE DI INFRONT. «Infront si scusa con Marcel Hirscher e con la Fis per lo sfortunato incidente con il drone – recita la nota emessa dalla società a capo della produzione tv delle gare di Coppa del Mondo – Saranno ora condotte delle analisi tecniche e poi nuove informazioni verrano rese pubbliche il prima possibile».

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