le interviste 

«Dovevo fare qualcosa di più pazzo» 

La nuova maglia rosa: «Attaccare sull’ultima salita non bastava»



BARDONECCHIA (TORINO). «Non ho mai fatto qualcosa del genere, mai attaccato da così lontano – Mi sentivo bene, sapevo di essere 3’ indietro, mancava tanta strada per il traguardo, ma sapevo che dovevo fare qualcosa di straordinario per vincere il Giro – ha commentato Chris Froome, dopo l’impresa compiuta nella 19esima tappa del Giro d’Italia – Aspettare l’ultima salita per attaccare non era abbastanza, ho attaccato per fare qualcosa di più pazzo. Sentivo buone gambe e ho visto che dietro avevano delle difficoltà. La partenza è stata difficile per me, ho aspettato il momento giusto per scattare e il momento giusto era oggi», ha aggiunto la nuova maglia rosa.

«Avevo detto che valutavo giorno per giorno le mie sensazioni proprio perché sentivo di vivere qualcosa di anomalo nella mia vita sportiva. Ho provato a reagire, onorando la maglia che indosso, per esaltare i tifosi e il Giro d’Italia, ma non ce l'ho fatta», ha detto invece Fabio Aru, nel giorno del ritiro. «Sono fortemente dispiaciuto per tutto questo, per la squadra, per gli sponsor che rappresento – ha aggiunto – per la mia famiglia, ma non aveva più senso andare avanti. Non faccio drammi, è lo sport e, anche se per ora mi costa dirlo, e la sua parte bella».















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