Dopo la squalifica, un anno di Daspo

Il provvedimento colpisce il dirigente della Guaita Enrico Sommadossi


Daniele Loss


TRENTO. Dopo i sette mesi di squalifica comminati dalla Figc, per Enrico Sommadossi, dirigente della Guaita, è arrivato il Daspo. Per un anno, Sommadossi non potrà dunque accedere a qualsiasi impianto sportivo su tutto il territorio nazionale e, dunque, gli sarà precluso di assistere a tutte le partite di calcio, dalla serie A ai dilettanti.

Un provvedimento inusuale per il calcio dilettantistico trentino: si ricorda solamente un altro caso, quello del giocatore del Comano (e tifoso del Trento) Samuel Litterini, che si beccò il Daspo dopo la partita tra il Maia Alta e la squadra gialloblù.

Sommadossi è stato oggetto del provvedimento da parte della Questura di Trento in riferimento a Benacense - Guaita, partita del girone A di Prima Categoria dello scorso 30 ottobre.

La gara era stata sospesa al termine del primo tempo dall'arbitro, dopo che giocatori e dirigenti della società ospite avevano attorniato il direttore di gara, protestando per la sua conduzione. Sommadossi era stato squalificato dal Giudice sportivo sino al 3 giugno 2012 perché «nell'azione di accerchiamento del direttore di gara, lo strattonava trattenendogli il braccio con forza e causandogli dolore». Ora è arrivata anche la decisione dell'autorità giudiziaria.

«Dire che siamo sorpresi è dire poco - commenta Marco Santoni, presidente della Guaita - perché, francamente, non ci aspettavamo questo ulteriore provvedimento ai danni del nostro dirigente. E, tra l'altro, siamo in attesa di una risposta da parte della Commissione Disciplinare, visto che abbiamo presentato regolare ricorso dopo la decisione di primo grado del Giudice sportivo. Il Daspo è un provvedimento personale e, dunque, ogni decisione a riguardo spetterà a lui».













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