battaglia legale

Djokovic vince (per ora) contro il governo australiano. Il giudice ordina che venga rilasciato: “Può giocare gli Open”

Il numero 1 del tennis mondiale è da quattro giorni in un hotel per richiedenti asilo dopo che gli è stato revocato il visto. Vuole giocare nonostante non sia vaccinato contro il Covid



 MELBOURNE. Novak Djokovic ha vinto il ricorso contro la cancellazione del visto di ingresso in Australia e può uscire dall'albergo dove è confinato da giovedì 7 gennaio perché non vaccinato contro il Covid ma in possesso di un'esenzione per avvenuta malattia lo scorso 16 dicembre.

Il giudice Anthony Kelly della Federal and Family Court, dopo una giornata di continui rinvii, ha letto un documento frutto di un accordo fra le parti. Il punto centrale ha riguardato la notte trascorsa in aeroporto.

Il fuoriclasse serbo aveva chiesto e ottenuto di aspettare fino alle 8.30 del mattino, ma la decisione sul visto è stata presa alle 7.42. Una decisione che il giudice Kelly ha definito "irragionevole".

La vicenda di 'Nole' però non termina qui. Il ministro dell'immigrazione Alex Hawke può intervenire esercitando un potere personale e su basi diverse revocare di nuovo il visto. Una prospettiva già accennata nelle 15 pagine presentati dal "Government counsel" Christopher Tran. Se dovesse succedere, il numero 1 del ranking mondiale rischia tre anni di interdizione dall'Australia e potrebbe tornare in tribunale per un nuovo ricorso.













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