Dallapè: «Pronta a tornare con Tania» 

La compagna del sincro d’argento a Rio: «Azzardato parlare di qualificazione ai Giochi, in Italia c’è un’altra coppia»


di Marco Marangoni


TRENTO. Gareggiare alle Olimpiadi “da mamme” era un po’ il loro piccolo-grande sogno nel cassetto dopo essersi messe al collo l’argento olimpico a Rio de Janeiro 2016 a coronamento di una carriera che le ha viste anche due volte argento iridiato e per otto anni consecutivi dall’aprile 2009 “Regine d’Europa”. Francesca Dallapè, mamma di Ludovica dalla primavera 2017, è già al lavoro perché il desiderio di tornare a tuffarsi è stato molto forte sin da subito. Tania Cagnotto, mamma di Maya da fine gennaio di quest’anno, adesso si è detta “stuzzicata” dalla possibilità di tornare alle competizioni anche perché ha sempre avuto nostalgia dei tuffi, la sua vita per oltre vent’anni.

«Io ho ripreso a settembre dello scorso anno e, sinceramente, non è stato facile dopo essere rimasta ferma per tanto tempo – dice Francesca Dallape’ che si allena a Trento 2-3 volte la settimana assieme alla sua storica tecnica Giuliana Aor –. Mi sono quasi sempre allenata dal metro, qualcosina ho fatto dai tre metri ma niente di particolare. Quando si riprende a tuffarsi dopo tanto tempo bisogna stringere i denti anche perché il cervello non è più allenato a fare fatica. Io sto aspettando quello che deciderà Tania. Può essere che ci rimettiamo in gioco, ci proviamo, c’è qualcosa non funziona come dovrebbe e alla fine devi fare un passo indietro col rischio di rimanerci pure male – spiega la tuffatrice trentina –. Adesso è azzardato parlare di qualificazione. In Italia c’è un’altra coppia, Bertocchi – Pellacani, e quindi non si può dare nulla per scontato».

Il cammino che porterà i tuffatori fino ai Giochi olimpici di Tokyo del luglio 2020 è lungo. Per le qualificazioni ci sono diverse possibilità che per le gare di sincro si riducono a due, i Mondiali del 2019, che si svolgerà nel mese di luglio a Gwangju in Corea del Sud, e la Coppa del mondo di Tokyo in agenda tra febbraio e marzo 2020. Considerando che il Giappone è già qualificato perché nazione ospitante, alla rassegna iridata serve un piazzamento sul podio. I restanti quattro posti saranno assegnati dalla Coppa del mondo, ovviamente escludendo le quattro coppie già qualificate. Gli individualisti potranno sfruttare anche l’Europeo di tuffi del giugno 2019 e le ricollocazioni del mese precedente i Giochi.

In attesa degli sviluppi sullo storico sincro azzurro del trampolino, formato nell’ottobre del 2008 dopo le Olimpiadi di Pechino, il livello sulla scena mondiale in questa specialità è più basso nei punteggi rispetto a quello che avevano lasciato Francesca e Tania nell’agosto 2016. Il duo composto dalla trentina e dalla bolzanina si era attestato tra i 300 ed i 330 punti con un media tra i 315 ed i 325. Come sempre ai vertici delle classifiche c’è la Cina. C’è la solita Shi Tingmao, oro a Rio assieme a Wu Minxia, che dal Mondiale 2017 fa coppia (vincente) con Chang Yani e sono sempre tra i 300 ed i 335 punti. Per quanto concerne le altre nazioni di un certo spessore i punteggi oscillano tra i 260 ed i 310. Cambio di coppia anche per il Canada. Rispetto al passato è rimasta Jennifer Abel che gareggia assieme a Melissa Citrini-Beaulieu e non più Pamela Ware. Nuovo rispetto a Rio il duo britannico (Torrance-Ried),modificato quello australiano con Annabelle Smith in coppia con Esther Qin. A caccia del pass olimpico dopo averlo fallito per il Brasile è la Russia che puntano tutto sulla veterana Nadezhda Bazhina e Kristina Ilinykh.

Insomma, Francesca e Tania sono pronte a spiccare un nuovo volo dal trampolino.

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