Sci alpino

Conci sogna una 3Tre tinta d’azzurro

«Hirscher e Kristoffersen hanno vinto tanto: vogliamo essere la gara degli italiani, come ai tempi della Valanga»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Prima il bell’evento Scivolando con Stile, organizzato con gli amici della Marcialonga alle Gallerie di Piedicastello, al quale hanno preso parte anche i grandi del passato Carletto Senoner, Ivo Mahlknecht e Franco Nones. Poi, mercoledì sera, l’incontro conviviale con la stampa locale che tradizionalmente precede lo slalom di Coppa del Mondo di Madonna di Campiglio. Per il comitato organizzatore della 3Tre è conto alla rovescia, in vista del grande appuntamento di giovedì prossimo (prima manche alle 17.45, seconda alle 20.45), ma il presidente Lorenzo Conci è disteso come uno studente che ha fatto bene i “compiti a casa”: le condizioni d’innevamento del Canalone Miramonti, anche al termine di un autunno straordinariamente povero di precipitazioni, sono ottimali; i lavori d’ampliamento delle tribune e la campagna promozionale condotta nelle scorse settimane promettono un altro “bagno di folla”. Servirebbe un italiano sul gradino più alto del podio, che manca dal 2005, quando a trionfare – come ai bei tempi della Valanga Azzurra – fu Giorgio Rocca.

«Sì – ha detto Conci alla stampa trentina – spero vinca un italiano. Hirscher e Kristoffersen sono nomi di grande richiamo anche per la nostra gara, ma hanno già vinto tanto. Sogno un azzurro sul gradino più alto del podio per un discorso affettivo, perché il nome della 3Tre è legato a tante vittorie italiane, vogliamo tornare ad essere lo slalom degli italiani».

Sentimenti a parte, per il resto è davvero tutto pronto per un’altra serata indimenticabile. A cominciare dal manto nevoso. «Adriano Alimonta (responsabile dell’area tecnico-sportiva, ndr) dice che la pista è la più bella degli ultimi anni – aggiunge Conci – merito delle temperature. Era molto più preoccupato l’anno scorso, quando le precipitazioni intermittenti ci avevano reso la vita molto più difficile». Paradossalmente, a preoccupare Conci è proprio l’allargamento delle tribune. «A parità di pubblico, il Canalone potrebbe risultare meno affollato – dice – ma confido nella grande attività promozionale che abbiamo condotto nelle scorse settimane e nel cuore dei trentini. All’estero siamo stati elogiati per aver promosso la nostra gara negli sci club, portando sulle tribune tanti giovani. Questo genere di fan danno della nostra gara l’immagine di una manifestazione davvero sana, non solo quella di un’occasione per fare festa, come succede altrove».

Per riempire le tribune Conci e i suoi collaboratori hanno condotto una campagna promozionale in numerosissime località italiane. «È stato un tour lungo e pieno di momenti significativi, come la presentazione di Villa Torlonia, a Roma, in abbinamento con l’arte – ha spiegato Loredana Bonazza, della segreteria generale – Quello più bello, forse, è stato la serata al Teatro Regio di Parma, in una cornice davvero prestigiosissima».

Tutto questo, sperando che dal cielo non cadano altri droni... «L’anno scorso ero talmente scioccato che per qualche istante non riuscii nemmeno a reagire – conclude Conci – Se ci penso, mi sento ancora male. Rischiammo la tragedia, Hirscher era furibondo, ma poi si comportò come un signore. Adesso, per fortuna, sono vietati».

Anche in questo senso, la 3Tre ha fatto scuola.

Twitter: @mauridigiangiac

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