Ciclismo

Caso Moscon, l’Uci apre un’inchiesta

Insulti razzisti a Reza: c’è il precedente di Samoulau, assolto dopo le scuse. Per Gianni “processo Sky” a Manchester



TRENTO. L’Uci ha deciso di aprire un’inchiesta sulla vicenda che, venerdì scorso, ha visto coinvolto Gianni Moscon, reo di aver rivolto insulti razzisti al corridore di colore della Fdj Kevin Reza durante il convulso finale della terza tappa del Giro di Romandia, in Svizzera. Stando al regolamento in vigore, il corridore noneso potrebbe anche rischiare una squalifica da uno a sei mesi. Il trentino del Team Sky ha subito rivolto le scuse del caso al collega, tanto al termine della tappa quanto alla partenza della frazione successiva di sabato, con il diretto interessato che ha dichiarato chiusa la questione, al pari della sua squadra di appartenenza.

«Io razzista non lo sono e non è di certo un’offesa sparata a 60 km/h, mentre rischio di cadere, che mi può far sembrare tale – ci aveva spiegato sabato Moscon – Con Reza ci siamo subito chiariti, anche lui da parte sua ha riconosciuto il suo errore. A sollevare la polemica è stato il suo compagno di squadra, forse un po’ invidioso e in cerca di qualche follower in più su Twitter. La mia coscienza è pulita e continuerò a fare e comportarmi come ho sempre fatto fino ad ora».

Dopo l’accaduto, forse anche per la dinamica e per le immediate scuse, né la Sky né gli organizzatori hanno preso provvedimenti nei confronti di Moscon, che potrebbe però essere punito dall’Uci con una squalifica da uno a sei mesi, come riportato dall’apposito articolo che individua le sanzioni per i corridori che usano un linguaggio diffamatorio e danneggiano l’immagine del ciclismo. L'episodio richiama alla memoria quello avvenuto nel 2015 al Giro d’Austria, quando il bielorusso Branislau Samoulau apostrofò con insulti razzisti l’eritreo Natnael Berhane: in quel caso Samoulau venne assolto, con l’Uci che ritenne sufficienti le scuse che ci furono sia tra i due corridori che tra le rispettive squadre. È avvenuta la medesima cosa al Giro di Romandia tra Moscon e Reza, tra Sky e Fdj, e medesime potrebbero essere anche le conseguenze (ovvero nulle), a fronte dell’immediato chiarimento tra le due parti. Ora, però, bisognerà capire se l’Unione ciclistica internazionale intenderà prendere dei provvedimenti.

Li prenderà, come già annunciato, anche il Team Sky nei confronti del proprio atleta: a tal proposito, Moscon appena terminata la corsa svizzera ha preso la volta di Manchester, dove è stato richiamato per un’udienza disciplinare da parte dei vertici del Team Sky, criticato da alcuni per non aver estromesso il proprio tesserato dal Giro di Romandia dopo l’episodio di venerdì. (l.f.)

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