Benedetti: «Quanto calore sulle strade di casa» 

Il trentino 74esimo: «Mi sarebbe servita un’ora per salutare tutti i tifosi che sono venuti alla partenza»



ROVERETO. Quella di ieri è stata la giornata di Rohan Dennis e di Simon Yates, ma è stata anche quella di Cesare Benedetti, impegnato sulle strade di casa. «È stata una bella giornata, me la sono goduta dall’inizio alla fine – racconta Benedetti – Sono arrivato in zona partenza alle 13.15, ma per salutare tutti quelli che sono venuti a trovarmi mi sarei dovuto presentare almeno un’ora prima. Mi spiace non essermi potuto soffermare con tutti, ma li ringrazio, dal primo all’ultimo. È bello sentire l’affetto e la vicinanza della propria gente, soprattutto per me che non sono un corridore abituato a vincere».

Il pubblico trentino, che il ciclismo ce l’ha nel Dna, sa rendere merito anche a chi, con la stessa fatica e lo stesso impegno dei vincitori, ne supporta le ambizioni. «Sul percorso ho sentito tante volte il mio nome – commenta Cesare – È stata una bella sensazione. Ho visto un bel pubblico, sia in partenza che a Rovereto e anche lungo il percorso. Più di quanto mi aspettassi. Correre sulle strade che si percorrono spesso in allenamento, in una cronometro, da solo, ha rappresentato per me qualcosa di speciale. Un’emozione e un’esperienza diversa, che ancora mi mancava».

Benedetti ha chiuso la propria prova in 74esima posizione, a 3’34” da Rohan Dennis. «Non sono andato a tutta, ma nemmeno pianissimo – aggiunge il portacolori della Bora Hansgrohe – L’obiettivo era quello di risparmiare un po’ la gamba in vista della Riva del Garda-Iseo, nella quale il nostro velocista Bennett punta al terzo successo di tappa. È andata bene che il tempo era un po’ instabile e pertanto l’Ora soffiava meno forte del solito. Diciamo che il poco vento l’ha resa un po’ più piacevole».

Oggi Benedetti dovrà tornare a lavorare per la squadra e per il capitano di giornata Bennett, l’uomo veloce della Bora Hansgrohe. «Ma potrebbe essere anche la volta buona che arriva al traguardo una fuga – precisa il corridore trentino – Dovremo stare attenti, cercando di inserire sempre un uomo nei vari tentativi. Il lavoro maggiore toccherà a noi e alla Quick-Step di Viviani. L’ascesa verso la Val di Ledro sarà su strada larga, quindi non ci sarà la possibilità di mettersi davanti e di fare barriera: non è un’ascesa terribile, ma con la forza di gravità non si scherza. Il nostro obiettivo è quello di portare Bennett a disputare la volata, ma non potremo limitarci ad aspettare». (l.f.)













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