«Atleti top? Colpo di fortuna»

Trento. A volte ci si chiede come un team manager scelga i propri atleti. Bruno Debertolis non ha peli sulla lingua. “A volte ci vuole un pizzico di fortuna, a volte occorre vedere in un atleta il...



Trento. A volte ci si chiede come un team manager scelga i propri atleti. Bruno Debertolis non ha peli sulla lingua. “A volte ci vuole un pizzico di fortuna, a volte occorre vedere in un atleta il potenziale non sfruttato, a volte basta avere una “vagonata” di euro e vai a cercare il campione del momento”. Questa opzione non è fra quelle di Debertolis. Un pizzico di fortuna l’ha avuta soprattutto con i due top atleti del team. La Kowalczyk, ad esempio, è approdata al Team Robinson Trentino proprio per un colpo di fortuna. Lei si è presentata al via, nel 2017, della mitica Birkebeinerrennet, ma si è trovata inspiegabilmente appiedata dal proprio team. Così ha potuto apprezzare il supporto di Loris Frasnelli e Riccardo Mich, presenti alla gara, oltre a quello di Valentina Vuerich apprezzata skiwoman. Grazie al supporto dei tre fiemmesi la campionessa polacca ha vinto la gara norvegese (e chissà il disappunto del suo team che l’aveva scaricata!) ed ha riconosciuto l’indispensabile aiuto dei trentini. È nata così un’amicizia, che Bruno Debertolis ha saputo interpretare e da allora la Kowalczyk fa parte della squadra trentina.

Il russo Panzhinskiy invece nel 2019 ha voluto partecipare alla Marcialonga ma non aveva supporto, e così Debertolis gli ha dato una mano, ora fa parte del team ufficiale. Per gli altri atleti Bruno Debertolis ha guardato oltre i risultati. Punta molto sul trentino di Brentonico Roberto Passerini. Lui ha partecipato alla Vasaloppet in forma privata lo scorso marzo. Si è piazzato a ridosso dei primi 100 - che alla Vasa è un risultato di prestigio. Debertolis lo ha cercato ed ha visto in lui grandi potenzialità, anche perché ha imparato a preparare gli sci con i soli tutorial di Youtube.

Panisi il “Bruno” lo ha visto in gara in Svezia, ed anche per lui ha intravisto capacità non comuni. Gli altri sono tutti atleti che possono scalare la classifica, l’impegno certo non manca, ma non sono purtroppo dei professionisti come Ski Classics vorrebbe.













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