L’evento

Festival dell’Economia: una vocazione internazionale

Fin dalla prima edizione è sempre stato proiettato su una dimensione fortemente internazionale, con una notevole presenza di relatori provenienti da ogni parte del mondo. Così sarà anche quest’anno



Negli anni il Festival dell’Economia di Trento, nato già con una forte spinta al confronto e all’apertura verso l’esterno, ha coltivato con successo la propria vocazione internazionale. Una “vision” ribadita anche dall’editore Giuseppe Laterza.

«Il Festival – ha spiegato Laterza in conferenza stampa con l’Associazione stampa estera in Italia – vuole condividere la conoscenza dell'economia con il grande pubblico, parlando con rigore scientifico e allo stesso tempo con estrema chiarezza.

Per questo ha sempre riscontrato un grande successo di pubblico. Inoltre, nella scelta dei temi e dei relatori – ha aggiunto – abbiamo sempre cercato di uscire dal dibattito italiano per metterci in contatto con le migliori correnti di pensiero che emergono dagli studi internazionali. Possiamo dire che il Festival sia un modello di successo che è stato apprezzato molto anche all'estero dove è stato, in alcuni casi, riproposto con le stesse modalità». 

«Il Comitato editoriale – ha poi aggiunto Innocenzo Cipolletta, coordinatore del Comitato editoriale – nella scelta degli argomenti predilige l’attualità, ma poi valuta anche se sul tema prescelto si sia sviluppata la ricerca scientifica da parte degli economisti, le cui analisi vengono portate, con la massima chiarezza possibile, all'attenzione del pubblico del Festival.

Di solito si comincia a ragionare sul tema già verso la fine dell’ultima edizione – ha aggiunto – proprio anche in base alle analisi emerse durante le varie conferenze». 

«Il titolo di questa edizione – ha spiegato in conclusione Tito Boeri, Direttore scientifico del Festival dell’Economia – viene dalla constatazione del fatto che durante la pandemia lo Stato è intervenuto massicciamente nella nostra vita quotidiana. Lo ha fatto per delle ragioni giuste, ma adesso riteniamo ci sia il bisogno di una sua ritirata, anche se per un certo tempo ne avremo ancora una presenza forte. Il Festival si interrogherà, dunque, su come migliorare l’efficienza dello Stato raccontandolo nelle sue varie dimensioni, a cominciare dalla sua funzione di erogatore di servizi. Parleremo quindi, ad esempio, di sanità, del mercato dei vaccini e di scuola. Una seconda dimensione che affronteremo è quella dello Stato come regolatore o come arbitro del mercato. Infine ci occuperemo anche dello Stato che interviene direttamente in economia, dello Stato imprenditore. Tutto questo – ha aggiunto Boeri – sarà affrontato attraverso speech e dialoghi di altissimo livello, con 5 premi Nobel e con tanti economisti che, ne sono sicuro, diventeranno un giorno premi Nobel, ma anche con politici e con rappresentanti delle istituzioni, fra cui 7 ministri, che sono impegnati direttamente nella gestione dello Stato e parleremo anche di ciò che sta a metà strada fra Stato ed iniziativa privata, come, ad esempio, il Terzo settore».









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