Epidemiologo 'più casi Covid in Italia ma non ancora per Pirola' Ciccozzi (Campus Biomedico): 'Isolare i positivi in ospedale'



ROMA - "L'aumento dei casi rilevati nelle ultime settimane in Italia non sono dovuti ancora alla nuova variante Covid BA.2.86, soprannominata 'Pirola', di cui per ora non risultano segnalati casi da noi. Ma come avvenuto per altre varianti come Kraken o Arturo, si diffonderà e probabilmente arriverà anche in Italia". A spiegarlo all'ANSA è Massimo Ciccozzi, direttore dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, che, riguardo ai sintomi di Pirola, precisa: "Somigliano a quelli di un'influenza importante con febbre a 38 per qualche giorno, forte raffreddore e mal di testa. Insomma non è più caratterizzata dall'asintomaticità tipica di molte varianti Omicron". "È presto anche - aggiunge - per capire se i tamponi antigenici oggi disponibili siano in grado di intercettarla ma non è un motivo per non testarsi, visto che di varianti in circolazione oggi ce ne sono molte, per lo più Xbb e le sue sorelle. Con i dati che abbiamo ancora non possiamo dire molto". L'aumento di casi, dell'incidenza e della trasmissibilità rilevati dall'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, per l'epidemiologo, "è fisiologico per via dei tanti incontri ed eventi estivi, ma probabilmente vedremo un'altra impennata dopo la riapertura delle scuole, anche se non ci aspettiamo impennate di casi gravi perché la maggior parte della popolazione è immunizzata". Certo è, conclude Ciccozzi raccogliendo l'invito della Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi (Foce), "che bisogna tutelare i fragili in ospedale, assicurando in tutte le strutture dei protocolli per isolare i positivi al Sars-CoV-2, così da evitare che vengano contagiati".









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