il caso

Dai cuccioli in regalo ai botti di Capodanno: per gli animali le feste sono piene di rischi

L’Oipa: «Pochi giorni fa al mercato di Trento un banco dedito alla vendita di accessori per animali stava vendendo illegalmente criceti e porcellini d'india»



TRENTO. Dai venditori abusivi che sfruttano le folle di visitatori per vendere sottobanco animali di piccola dimensione, al vizio di regalare un cucciolo in famiglia per Natale. Da domestici e selvatici spaventati dai botti , a quelli custoditi in rifugi poco protetti dal freddo in alta quota: sono tante le difficoltà che la stagione invernale presenta per gli amici quattrozampe, e l'attività dei centri di recupero e salvataggio in questo periodo si fa quindi molto intensa. «Ci arrivano richieste a ogni ora del giorno e della notte da parte di persone che concepiscono gli animali come un oggetto da regalare per le feste - racconta Paola Pisani, presidente dell'associazione di volontariato Zampa Trentina, che dal 2019 opera nel campo del recupero e delle adozioni - sembra incredibile che nel 2022 ancora ci siano esigenze di questo tipo. Noi non le soddisfiamo perché spesso nascono da desideri espressi da bambini molto piccoli, poco consci dell'impegno e dei costi che un animale richiede. Sono scelte avventate che spesso si traducono in rimorsi e nuove richieste d'affido».

Tali domande, peraltro, tendono a ignorare le necessità degli animali abbandonati più svantaggiati, vuoi per l'età avanzata, le dimensioni o condizioni di salute non ottimali, osserva Pisani. «Si cerca il cucciolo giovane, in salute, di razza. Ma anche i piccoli possono essere impegnativi da gestire: sporcano di più, rosicchiano, non vogliono stare da soli. E non possiamo purtroppo affidarli nemmeno a proprietari troppo anziani. Il lutto si accusa da entrambe le parti».

Un altro problema critico, sul finire dell'anno, è la frequenza con cui si ricorre a petardi e fuochi d'artificio, che per cani, gatti, volatili e altri animali sia selvatici che da compagnia, incapaci di ricondurre a una causa precisa il rumore, diventano motivo di spavento e stress. «Se si trovano in giardino o altri spazi esterni, fanno di tutto per scappare - spiega Pisani - meglio portarli in casa. Un rimedio può essere alzare il volume di radio e tv, per rendere il rumore continuativo. Ma per me la soluzione migliore sarebbe bandire del tutto i botti».

Il periodo festivo è uno spazio di visibilità importante per le associazioni di volontariato e animaliste, che con le loro casette sono presenti all'interno o in prossimità dei mercatini di natale di Trento, Levico e altre località. Ma il forte afflusso turistico, per i diretti interessati, rischia di essere una lama a doppio taglio.

Ornella Dorigatti è la coordinatrice della sezione Trentina di Oipa, che con una cinquantina di volontari è presente sul territorio da 15 anni. «Pochi giovedì fa - racconta - ci è stato segnalato che al mercato di Trento un banco dedito alla vendita di accessori per animali stava vendendo illegalmente criceti e porcellini d'india. Si sfrutta la tenerezza che suscitano in adulti e bambini e le loro piccole dimensioni, pensando che non siano impegnativi» racconta. Sono numerose le battaglie politiche che questi gruppi combattono: si va dalla messa al bando della catena (in Trentino entrerà in vigore dal 1 gennaio 2023, con sanzioni da 400 a 800 euro) al contrasto all'accattonaggio con cuccioli sedati, un vero e proprio business che alimenta anche un circuito di commercio poco chiaro, a differenza dei clochard solitari per cui la presenza di un compagno di vita diventa importante.

Le associazioni si tengono in piedi grazie alle quote d'iscrizione e alle donazioni, e le spese da affrontare sono numerose: dalle cure veterinarie, ai costi dell'alloggio in pensioni dedicate, spesso fuori regione a causa dei costi alti che queste strutture hanno in Trentino, alle spese di trasporto. «Cercano di venirci incontro con prezzi agevolati - spiega Dorigatti - ma moltiplicati per tutti gli esemplari che dobbiamo gestire, sono un onere importante». Uno degli ultimi cuccioli salvati da Zampa Trentina è Jaja, una giovane Jack Russel di 5 anni. Infortunata dopo un incidente, la sua schiena aveva subito uno spostamento della colonna vertebrale con una lesione midollare che le aveva compromesso l'uso delle zampe posteriori. Sembrava una situazione irrecuperabile, ma le cure di un veterinario, assieme a un percorso di riabilitazione compiuto anche attraverso il nuoto, le stanno permettendo di recuperare gradualmente la mobilità delle zampe.









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