Covid: Tar, nessun risarcimento per obbligo mascherine scuole Respinto ricorso contro il Dcpm del 21 gennaio 2021



ROMA - Nessun risarcimento spetta per l'obbligo per gli alunni delle scuole - statali e non - d'indossare la mascherina protettiva su naso e bocca durante la frequenza scolastica nel periodo della pandemia da Covid-19. È il principio espresso dal Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto da una serie di persone che agivano in giudizio chiedendo la condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno patito in ragione dell'illegittima adozione (accertata dal Tar con sentenza passata in giudicato) del Dpcm che il 14 gennaio 2021 fu adottato per fronteggiare l'emergenza pandemica. Punto di partenza del ricorso era una sentenza con la quale il Tar ha dichiarato la sopravvenuta carenza d'interesse sulla richiesta di annullamento del Dpcm contestato avendo al tempo lo stesso perso la sua efficacia che era temporalmente circoscritta; i giudici però accertarono l'illegittimità a fini risarcitori della prescrizione per eccesso di potere. Da ciò il successivo ricorso, adesso deciso, con il quale si chiedeva il "risarcimento del danno da illegittima attività provvedimentale". Il Tar ha rilevato come "parte ricorrente non abbia provato alcuno degli elementi costitutivi della responsabilità aquiliana" ovvero della responsabilità civile. Difatti "quanto al danno ingiusto va evidenziata l'assenza, nell'esposizione della parte ricorrente, del danno-evento, ossia dell'imposizione ai minori ad indossare le mascherine durante le ore di lezione in classe… In altre parole, non è dimostrato (manca anche un principio di prova) che gli alunni ricorrenti abbiano effettivamente dovuto indossare i dispositivi di protezione durante l'orario scolastico". Mancando quindi la prova del "danno-evento", secondo i giudici "appare impossibile anche la dimostrazione del nesso causale"; in più, "l'azione della pubblica amministrazione appare essere ispirata dal criterio della massima prudenza, bilanciando correttamente le opposte esigenze di tutela della salute pubblica e di garanzia dell'istruzione in sicurezza".









Scuola & Ricerca



In primo piano