L’evento

Trento, gli studenti sul palco per «uscire dalla penombra»

Successo per la serata organizzata dall’associazione EuropAvisio e dal liceo classico Prati. I ragazzi alle prese con le Antigoni di Sofocle



TRENTO. Grande successo di pubblico e di critica per l’evento culturale organizzato, presso la sala di rappresentanza della Regione, dall’Associazione Culturale EuropAvisio, in sinergia con il Liceo Classico Prati di Trento, un progetto per stimolare studentesse e studenti ad uscire dalla scuola come giovani comunicatori, sensibili anche alla cultura del volontariato.

Anima del progetto la professoressa Alessandra Alessandrucci, che è anche presidente dell’associazione culturale EuropAvisio che ha aperto la serata in una sala piena in base alle norme Covid, con parole di ringraziamento a chi ha sostenuto l’iniziativa, e particolarmente al vice presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher.

Paccher ha sottolineato l’importanza della Regione rievocando la storia dell’autonomia, e della sua apertura alla cultura ed al mondo della scuola.

Dal canto suo il presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli ha evidenziato l’importante collaborazione fra il mondo della cultura e della scuola con quello della solidarietà, e dell’importanza di investire sulla cultura anche nei paesi impoveriti.

Parole di apprezzamento sono venute dalla dirigente del Prati Paola Baratter, mentre Carlo Bridi segretario Assfron, ha spiegato come le offerte raccolte vadano direttamente al Vescovo missionario originario di Baselga di Bondone Giuseppe Filippi per pagare le tasse scolastiche a centinaia di studenti poveri delle superiori, delle professionali e delle scuole primarie della Karamoja, una delle regioni più povere del pianeta, che altrimenti non potrebbero frequentare la scuola.

Tutto è nato, ha ricordato Alessandrucci, da un percorso sulla lettura espressiva curato dagli attori e registi Elena Galvani e Jacopo Laurino di Stradanova Slow Theatre che ha coinvolto sette classi del Liceo. L’idea era quella di far sperimentare un approccio attorale ai testi del programma di letteratura italiana.

Sotto la guida di un attore, i ragazzi erano chiamati a lavorare sulla restituzione ad alta voce della pagina letteraria, poetica o in prosa. Così, nelle classi, hanno iniziato a risuonare i versi dell’Inferno di Dante, dei Canti di Leopardi, dell’Iliade di Omero, degli Ossi di seppia di Montale, del Canzoniere di Saba; hanno preso vita i personaggi dei Promessi sposi, dell’Antigone di Sofocle. Recitare il testo significa sforzarsi di trasmettere agli altri ciò che il testo ha sussurrato a noi; la comprensione profonda della parola letteraria è stimolata dall’urgenza della comunicazione.

Ne è nata una drammaturgia originale, in cui i registi Elena Galvani e Jacopo Laurino (che hanno curato il percorso formativo del gruppo e firmano la regia dello spettacolo) hanno assemblato passi dalle Antigoni di Sofocle, Vittorio Alfieri, Bertolt Brecht, Valeria Parrella.

La figura di Antigone, hanno affermato i registi, incarna l’uomo intransigente di ogni tempo, disposto al conflitto più aspro ed al sacrificio supremo pur di lottare per i suoi ideali minoritari.

L’intero progetto è stato realizzato con il contributo della Fondazione Caritro, del Consorzio dei Comuni, Bim Adige-Trento e della Regione Trentino Alto Adige.













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