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Trento, educativa a domicilio: 247 persone seguite dal Comune

La Giunta per il prossimo quinquennio stanzia 5 milioni e 430 mila euro. Via all’accreditamento dei soggetti che realizzeranno gli interventi



TRENTO. L’Amministrazione comunale è impegnata da anni nell’educativa a domicilio; come illustrato dall’assessora Chiara Maule, oggi sono 247 i destinatari del servizio: 174 minori, 60 persone con disabilità, 21 adulti. La Giunta ha approvato la procedura di accreditamento dei soggetti che realizzeranno gli interventi educativi nel quinquennio 2023-2027, per una spesa complessiva di 5 milioni e 430 mila euro.

L’elenco dei soggetti è aperto, per cui la domanda di iscrizione può essere presentata in qualsiasi momento nel periodo 2023-2027. L’intervento educativo domiciliare è finalizzato ad affiancare e sostenere lo sviluppo del minorenne e dell'adolescente, anche con disabilità, e a favorire il recupero delle competenze educative genitoriali o delle figure parentali di riferimento. Integra le funzioni familiari e sostiene la famiglia nei propri compiti di crescita attraverso il rapporto diretto e frequente tra una figura educativa e il beneficiario nel suo ambiente familiare e di vita. Può essere esteso a soggetti maggiorenni con disabilità fisica, psichica e sensoriale, o a rischio di emarginazione, all'interno di un progetto personalizzato che sostiene la famiglia nel suo ruolo educativo.

Minorenni. L'intervento si connota per il forte valore preventivo del rischio di aggravamento dello stato di bisogno del minorenne o della sua sua famiglia e in quanto tale va concepito come intervento integrativo delle funzioni genitoriali. Il percorso di accompagnamento trova piena concretizzazione attraverso attività e stimoli che coinvolgono l’intero sistema famiglia. Quanto più bassa è l'età del minore, tanto più l'intervento è centrato/orientato al sostegno alla funzione genitoriale, mentre l'intervento educativo attivato nei confronti di adolescenti o preadolescenti, per essere efficace e funzionale, deve mirare prioritariamente a costruire una relazione privilegiata e di fiducia direttamente con il ragazzo.

Questo tipo di intervento trova una sempre maggior diffusione nel panorama dei servizi che si occupano di bambini e ragazzi, anche a ragione dell’attuale crescita della vulnerabilità sociale conseguente alla crisi economica e all’emergenza sanitaria Covid. La maggiore frequenza di situazioni di povertà e isolamento sociale, di precarizzazione della vita lavorativa si intrecciano con storie personali e familiari già in sé a volte difficili, portando le famiglie ad affrontare più problemi simultaneamente e mettendo alla prova le stesse capacità dei genitori. Per alcune famiglie che verranno individuate secondo i criteri proposti dal Programma nazionale “Pippi”, gli interventi di educativa domiciliare saranno finanziati con fondi stanziati dal Pnrr a sostegno delle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini.


 

Adulti. L’intervento è rivolto a persone o nuclei in situazioni di fragilità, che vivono presso il proprio domicilio, ed è finalizzato a potenziare le capacità di scelta, di autodeterminazione e di gestione della vita quotidiana, come ad esempio la cura di sé o la gestione del tempo libero. Il servizio per adulti svolge una funzione preventiva e di contrasto alla solitudine, anche attraverso la creazione o il potenziamento di reti di prossimità e promuove un miglioramento della qualità della vita tramite il consolidamento delle competenze di vita autonoma, in un contesto di inclusione sociale.

Persone con disabilità. L’intervento può integrarsi con altri servizi e si svolge prevalentemente a domicilio. Costituisce un supporto all’esperienza dell’abitare con finalità educative e di orientamento nelle esperienze di convivenza, cohousing, accoglienza adulti. L’intervento è volto a sostenere i bisogni evolutivi e a sviluppare le capacità della persona con disabilità e del nucleo familiare nei diversi momenti di vita. Il servizio è finalizzato a potenziare le capacità di scelta, di autodeterminazione e di gestione della vita quotidiana (cura di sé, gestione del tempo libero, vita di relazione, etc). Svolge una funzione preventiva e di contrasto alla solitudine, anche attraverso la creazione o il potenziamento di reti di prossimità e promuove un miglioramento della qualità della vita tramite il consolidamento delle competenze di vita autonoma, in un contesto di inclusione sociale. C.L.













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