Scuola

L’Istituto Martini di Mezzolombardo sta per diventare “plastic free”

La decisione al termine dell’incontro con i dirigenti di Assfron e della locale Cassa Rurale. La soddisfazione della dirigente Valentina Zanolla



MEZZOLOMBARDO. Tutte le 53 classi dell’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo, hanno partecipato (parte in presenza nell’aula magna e la maggior parte online), all’incontro con i dirigenti di Assfron e della Cassa Rurale di Mezzolombardo per affrontare l’emergenza plastica. La conclusione della mattinata è stata quella che l’Istituto Martini sarà plastic free.

La decisione con il forte sostegno della dirigente Valentina Zanolla. Il progetto è stato lanciato a tutti gli 850 studenti da Carlo Bridi segretario dell’associazione Scuola Senza Frontiere e dal direttore generale della Cassa Rurale di Mezzolombardo Paolo Segnana. Proprio il supporto della Cassa Rurale sarà determinante per far acquistare all’Istituto 1000 borracce di alluminio che saranno distribuite sia agli studenti che a tutto il personale, quello docente, ma anche quello amministrativo.

«È la prima assemblea che facciamo in presenza nel pieno rispetto delle norme anti Covid 19, ma la abbiamo autorizzata perché va ad affrontare tematiche particolarmente importanti ed interessanti», ha sottolineato con entusiasmo la dirigente Zanolla. Un plauso va alla consulta studenti coordinata da Giulia Berti, per la scelta del tema di grande attualità e per la preparazione meticolosa dell’incontro.

L’emergenza plastica è oggi un grave problema, e la gravità viene dai numeri ha evidenziato Bridi: ogni anno vengono prodotte nel mondo 380 milioni di ton di plastica, e solo il 7% viene riciclata tutto il resto va a finire nel terreno nei mari e negli oceani creando fra l’altro delle grandi isole di plastica ad oggi se ne contano 5 di enormi dimensioni. Ogni minuto finisce nei mari una quantità di plastica pari a quella contenuta in un grande camion. Sono circa 12 milioni di ton quelle che finiscono nei mari causando l’80% dell’inquinamento marino. Questa plastica decomponendosi continua a sprigionare petrolimeri sempre più piccoli e sempre più tossici, causando la morte di tartarughe, pesci, uccelli balene e delfini. Questi, ha ricordato il relatore sono dati scientifici dello studio di Scienze Advancer. La produzione di resine e fibre di plastica è in costante aumento dal 1950.

Per questo è urgente intervenire: se proseguiremo di questo passo per il 2050 sono previsti 34 miliardi di ton di plastica e non si sa quanti decenni o secoli ci vorranno per farla sparire.

È per questo che dobbiamo intervenire in fretta, l’iniziativa degli studenti del Martini sostenuta anche dal Dipartimento Scuola della Provincia, mira proprio a ridurre l’uso della plastica bandendo l’uso di bottigliette e bicchieri di plastica da sostituire appunto con le borracce di alluminio. Questo può essere il contributo di voi studenti per frenare il degrado ambientale per il quale una grande responsabilità hanno anche gli sprechi alimentari, ha concluso Bridi.

Dal canto suo, ha affermato Paolo Segnana, una risposta può provenire dalla cooperazione che è il primo pilastro della sostenibilità. Egli ha poi snocciolato una serie di dati scandalosi sulla cattiva ripartizione delle risorse sul pianeta, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La cooperazione può essere un utile strumento per affrontare anche questo problema ma attenzione ha ammonito al centro non ci deve essere l’economia ma l’uomo puntando sulla reciprocità. Solo in questo modo la nostra vita sarà più vivibile perché non possiamo pensare di vivere tranquilli fino a quando abbiamo oltre un miliardo di persone che soffrono la fame e fra questi molti sono bambini che in numero impressionante muoiono ancora prima di raggiungere i 5 anni di vita.

Ora parte la prenotazione raccogliendo la quota dagli studenti e quindi le 1000 borracce saranno ordinate con il doppio logo: Istituto Martini e Cassa Rurale.













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