L'universo mai visto nelle immagini del telescopio Euclid



<p>Miriadi di galassie sconosciute e lontanissime, un gigantesco ammasso di stelle catturato in un colpo d'occhio come non era mai accaduto, culle di pianeti viste penetrando la cortina di polveri che le nasconde: sono istantanee dell'universo come nessuno lo ha mai visto, le prime 5 immagini scientifiche del telescopio spaziale Euclid, presentate dall'Agenzia Spaziale Europea e già considerate rivoluzionarie. Sono ancora un test, ma contengono le tracce della materia e dell'energia oscure che occupano il 95% del cosmo e che Euclid dovrà aiutare a conoscere. A questa missione da 1,4 miliardi di euro, l'Italia collabora in modo importante.<br /><br />Per gli esperti è già chiara la portata rivoluzionaria di queste prime immagini.<br /><br />La prima è quella dell'ammasso del Perseo: oltre alle mille galassie dell'ammasso, l'immagine ne mostra altre 100.000 molto più distanti, alcune debolissime e mai viste e altre così lontane che la loro luce ha viaggiato per 10 miliardi di anni prima di essere catturata dagli strumenti di Euclid.</p> <div class="rich-text" contenteditable="false"> <div class="enrichment enrichment-image"> <figure class="image"><span class="ratio"> <img src="https://www.ansa.it/webimages/img_621x414/2023/11/7/7bcc77aa3c696acfa34a8fe39497b534.jpg" /> </span> <div class="bottom"><span class="figcaption" contenteditable="true"> : L’ammasso del Perseo (fonte: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO) </span></div> </figure> </div> </div> <p> </p> <p>Un'altra foto è quella della galassia a spirale IC 342, nota come la 'Galassia nascosta', che Euclid ha potuto rivelare grazie alla sua vista nell'infrarosso. C'è poi la galassia NGC 6822, la cui forma irregolare rivela la sua natura primitiva e c'è l'ammasso globulare NGC 6397, del quale Euclid ha catturato tutte in una volta le centinaia di migliaia di stelle. Infine il telescopio è riuscito a penetrare al di là dei gas e delle polveri che avvolgono la Nebulosa Testa di Cavallo, scoprendo pianeti in formazione e stelle neonate.</p> <p> </p> <div class="rich-text" contenteditable="false"> <div class="enrichment enrichment-image"> <figure class="image"><span class="ratio"> <img src="https://www.ansa.it/webimages/img_621x414/2023/11/7/9c7d4c8638888162c65a986154bf56b3.jpg" /> </span> <div class="bottom"><span class="figcaption" contenteditable="true"> : La Nebulosa Testa di cavallo è una culla di stelle e pianeti (fonte: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO) </span></div> </figure> </div> </div> <p> </p> <p><br /><br /><br />Sono bellissime immagini a colori dell'universo visibile. Corrispondono perciò al 5% dell'universo, ma sono il primo passo per conoscere il lato oscuro che lo occupa per il 95%, costituito dalla materia invisibile che lo occupa per il 25% e dall'energia motore della sua espansione che lo occupa per il 70% e finora completamente sconosciuta.<br /><br />Lanciato il primo luglio 2023, il telescopio Euclid aveva ottenuto le prime immagini di prova il 31 luglio e queste prime immagini scientifiche sono una prima dimostrazione di quantoquesto strumenti è in grado di fare. La raccolta dati vera e propria è prevista a partire da gennaio 2024. Progettato per funzionare sei anni, Euclid è destinato a ottenere la più estesa mappa 3D dell'universo.<br /><br />La missione è un grande gioco di squadra che coinvolge 20 Paesi europei, più gli Stati Uniti con la Nasa, 300 istituti di ricerca e 80 aziende, per un totale di 3.500 persone attive e 140 contratti industriali. Sotto la guida dell'Agenzia Spaziale Italiana, l'Italia collabora con Istituto Nazionale di Astrofisica, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, che mette a disposizione della ricerca risorse di calcolo e personale per le attività di simulazione e modellistica teorica necessarie per l'analisi scientifica dei dati che aiuteranno a costruire la mappa 3D dell'universo. Partecipano anche numerose università italiane, fra le quali quelle di Bologna, Ferrara, Torino, Genova, del Salento e Trieste, Statale di Milano, Sapienza di Roma, Roma Tre, Sissa e Cisas. L'Asi, con Inaf e Infn, guida anche l'Associazione temporanea d'Imprese che ha contribuito agli strumenti, con Ohb Italia mandataria, Sab Aerospace e Temis mandanti.</p>









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