la protesta

Il Comitato Acque Trentine contrario all'impianto a Panchià: «Ci guadagna solo Dolomiti Energia»

La società ne ha annunciato la realizzazione sul torrente Cavelonte

CROWDFUNDING. I cittadini raccolgono mezzo milione in dieci giorni per la centrale idroelettrica 



PANCHIA’. "La sola sostenibilità di questa iniziativa si trova nei ricavi di Dolomiti Energia. È normale che i soci privati di aziende a compartecipazione pubblica investano in asset per migliorare la loro fuoriuscita dalla società, quando i tempi sono maturi. Dolomiti Energia va oltre: non spende neanche i propri soldi e non aumenta il valore degli asset, si fa costruire gratis dai cittadini gli impianti e vende il prodotto. Tutto ciò mentre nel resto dell'Europa in molti luoghi si sta lavorando alla rinaturalizzazione dei corsi d'acqua, forse perché sanno che l'acqua dolce è poco più del 2% delle acque di questo pianeta e non può essere utilizzata solo come fonte di energia, ma deve essere custodita e preservata, perché l'energia elettrica non si beve". Lo scrive in una nota il Comitato Acque Trentine dopo che Dolomiti Energia ha annunciato la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico sul torrente Cavelonte, in Val di Fiemme, nel Comune di Panchià, a cui ne resterà la proprietà trascorsi 16 anni.

La particolarità del progetto è che sarà realizzato anche tramite crowdfunding, aperto ai residenti e, per un certo periodo, ad altri investitori interessati. Il Comitato - si legge ancora nella nota - "è molto preoccupato per le dichiarazioni di Dolomiti Energia Holding, che, per bocca della presidente Dott.ssa Silvia Arlanch, annuncia che l'iniziativa di Panchià servirà a modello per ulteriori analoghe iniziative sul territorio. Pensiamo di avere espresso, argomentando civilmente, i motivi per cui questa strada non ha nulla a che vedere con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il comunicato stampa di Dolomiti Energia Holding del 17 novembre 2023, mentre comunica splendidi risultati economici e di redditività rileva che questi avrebbero potuto essere anche migliori in presenza di una "idraulicità" migliore, cioè se avesse piovuto. Ma guarda un po'. Pensate che in futuro andrà meglio? Poniamo una domanda alla Dott.ssa Arlanch: il Trentino è un grande esportatore di energia, i bilanci economici grondano denari. Dall'altra parte l'ambiente montano, il suo clima, i suoi boschi, le sue acque stanno subendo l'azione distruttiva dell'uomo. Quale è il limite che voi/noi ci vogliamo dare nel danneggiare la nostra casa comune?", conclude la nota.













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