montagna

Il 2022 anno nero per la montagna: 62 i morti in Trentino, 11 sulla Marmolada. Quasi 1400 gli interventi del Soccorso alpino

Raddoppiati dal 2019 gli incidenti in bicicletta. Sono state 2479 le missioni dell’elisoccorso



TRENTO. Sono stati quasi 1400 nel 2022 gli interventi del Soccorso alpino in Trentino per prestare soccorso a 1.451 persone. Nell’anno della tragedia della Marmolada aumenta il numero dei decessi in montagna. Dal 2019 raddoppiati gli interventi per incidenti in bicicletta.

“Numericamente parlando, l’attività operativa della nostra organizzazione nel corso del 2022 è in linea con gli scorsi due anni, ovvero gli anni del Covid e del post Covid, quando abbiamo registrato un incremento significativo degli interventi rispetto ai periodi precedenti – dichiara il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Walter Cainelli. Basti pensare che fino al 2018 la media si attestava intorno ai 1.000 interventi l’anno, mentre dal 2020 in poi la cifra ha superato o si è avvicinata ai 1.400 interventi. L’anno appena passato – continua Cainelli - non è stato un anno come tutti gli altri. La tragedia della Marmolada, che ci ha visti impegnati insieme a tutta la squadra della Protezione Civile, ci ha segnato e, purtroppo, ha contribuito a determinare un dato profondamente negativo come quello dei deceduti in montagna che passa dai 43 del 2021 ai 62 del 2022, 11 solo in Marmolada. Significativo anche il dato relativo agli interventi per gli incidenti in bicicletta. Se nel 2019 sono state soccorse 109 persone, nel 2021 sono state 263 e nel 2022 ben 221, segno che l’andare in bicicletta in montagna è un’attività che sta attirando sempre più appassionati. La sfida per la nostra organizzazione rimane sempre quella di non farsi trovare impreparati: dobbiamo leggere i cambiamenti in atto per riuscire ad organizzare un servizio sempre adeguato, e questo avviene con lo sviluppo di nuove competenze che i nostri soci acquisiscono grazie alla costante attività formativa della nostra Scuola”.

Il numero degli interventi
Durante il 2022, il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha operato in 1.392 interventi, portando soccorso a 1.451 persone. Il dato comprende sia i soccorsi di tipo sanitario svolti in ambiente montano, impervio e ipogeo (1.361), sia i soccorsi verificatisi in luoghi non montani ma dove la Centrale Unica di Trentino Emergenza ha ritenuto indispensabile l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico per le sue competenze tecniche o tecnico/sanitarie (31. Es. incidenti stradali, eventi di protezione civile, supporto ad altri enti).
Rispetto al 2021, ci sono stati 40 interventi in meno e sono state soccorse 14 persone in più.
Nella graduatoria delle attività svolte dalle persone per le quali è stato necessario l'intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino la più rilevante, come ogni anno, è l'escursionismo con il 51,6% (749 persone soccorse rispetto alle 705 nel 2021). Seguono la mountain bike con il 15,2% (221 persone soccorse rispetto alle 263 del 2021 e alle 138 del 2020), l’alpinismo con il 7,2% (105 persone soccorse rispetto alle 72 del 2021), le ferrate con 3,8% (55 persone soccorse rispetto alle 65 del 2021), lo scialpinismo con il 2,4% (35 persone soccorse rispetto alle 79 del 2021), incidenti sul lavoro con il 2,1% (31 persone soccorse rispetto alle 27 del 2021), il parapendio con l’1,7% (25 persone soccorse rispetto alle 23 del 2021), l’arrampicata sportiva con l’1,6% (23 persone soccorse rispetto alle 22 del 2021), la ricerca di funghi con l’1,4% (20 persone soccorse rispetto alle 14 del 2021).
Gli interventi in valanga sono stati 3, quelli del gruppo tecnico forre 5 e 2 gli interventi del gruppo speleologico (in Trentino e in Lombardia). Sono stati realizzati 77 interventi per persone disperse (di cui 3 non ancora trovate), mentre 35 sono state le false chiamate.

Tra le principali cause d’incidente, le percentuali più alte sono da attribuire nell’ordine alle cadute/scivolate (48% con 699 persone soccorse), all’incapacità (9,8% con 142 persone soccorse; dato in linea con il 2021), ai malori (8,9% con 129 persone soccorse), alla perdita dell’orientamento (7,4% con 108 persone soccorse).
Come ogni anno il picco di attività è stato raggiunto nei mesi estivi con 149 interventi a giugno (- 14 rispetto al 2021), 301 interventi nel mese di luglio (+ 30 rispetto al 2021), 352 nel mese di agosto (- 73 rispetto al 2021), 157 nel mese di settembre (- 17 rispetto al 2021).

L'impegno del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino
Nel 2022 il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha potuto contare sull'esperienza e la competenza di 672 soccorritori, operativi 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, e organizzati in 33 Stazioni di soccorso territoriali e 1 Stazione speleologica, capillarmente distribuite su tutto il territorio e guidate dai rispettivi Capistazione.
Fanno parte dell’Associazione 120 Operatori Soccorso Base, 365 Operatori Soccorso Alpino, 10 Unità Cinofile da valanga e ricerca di superficie (con 3 cuccioli in formazione), 108 Tecnici di Soccorso Alpino, 19 Tecnici di Elisoccorso, 48 Istruttori e formatori sanitari, 35 sanitari tra medici e infermieri professionali. Il CNSAS – Servizio Provinciale Trentino, inoltre, può contare su 39 Operatori abilitati al soccorso in forra e 25 Tecnici speleologici. All’interno del Corpo 15 operatori hanno la qualifica di Tecnico di Centrale Operativa, figura impiegata nella Centrale Unica Emergenza. Inoltre, sono presenti le figure dei Coordinatori Operazioni di Ricerca (4 persone) e i Tecnici di Ricerca (23 persone).

I Tecnici di Elisoccorso del Soccorso Alpino Trentino operano sugli elicotteri in servizio al Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento coprendo tre turni giornalieri, 2 diurni e 1 notturno (dalle ore 20 alle 8). Nel corso del 2022 hanno svolto un totale di 2.749 missioni, di cui 507 sono interventi di soccorso alpino. Gli interventi durante il turno notturno (dalle ore 20 alle ore 8) sono stati 536, di cui 35 sono interventi di soccorso alpino.
 













Scuola & Ricerca

In primo piano

il sacerdote

Don Cristelli, oggi l'ultimo saluto a Miola. Celebra l'arcivescovo Tisi

Il funerale si terrà domani, venerdì 26 aprile, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese d'origine. Il sindacato dei giornalisti: «Fu mentore di tanti giovani colleghi»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”

I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»

IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»