Il libro

Conoscenza e tutela del territorio diventano un libro firmato SAT

La presidente, Anna Facchini: «Questo volume rappresenta un recupero di memoria, è attenzione alla cultura, un altro tassello che si aggiunge alla storia di SAT. Abbiamo una responsabilità nel prenderci cura delle fragilità che ci circondano e dobbiamo assolvere all’impegno»



TRENTO. Il nuovo libro di SAT indaga la complessità del territorio montano e la poliedricità di prospettive che la montagna offre attraverso un intreccio descrittivo di 27 autori. Si intitola «Al passo della montagna. Conoscenza e tutela del territorio nella storia della Società degli Alpinisti Tridentini» ed è stato presentato due giorni fa, mercoledì 7 dicembre, edito in occasione dei 150 anni della SAT. 

Curato da Claudio Ambrosi, Rodolfo Taiani e Bruno Zanon, con la collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino, il volume raccoglie riflessioni e contenuti di ben 27 autori tra collaboratori, storici, studiosi. I contenuti spaziano dalla botanica alla geologia, dalla riflessione filosofica alla pianificazione territoriale, dall’etno-antropologia alla storia economica, alla difesa del suolo e ad altri approcci ancora.

La presidente SAT, Anna Facchini: «È un recupero di memoria, è attenzione alla cultura, un altro tassello che si aggiunge alla storia di SAT. La SAT può dare speranza, tenere viva e accesa la luce dell’intelletto. Abbiamo una responsabilità nel prenderci cura delle fragilità che ci circondano e dobbiamo assolvere all’impegno».

Presenti all’appuntamento anche Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino; Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento; i curatori e alcuni autori del libro. Così il rettore: «I temi che ci vedono oggi impegnati devono andare nella direzione della tutela del territorio, della valorizzazione della nostra identità e della nostra specificità».

Per Ferrandi: «Rileggere i 150 anni della SAT è compiere un viaggio nella storia del Trentino. Un viaggio ricco di esperienze, vissuti e memorie che ci restituiscono le grandi questioni che hanno caratterizzato questa nostra regione alpina».

Preziosi gli interventi che, partendo dalla lettura di un passaggio del libro, hanno aperto ulteriori ambiti di riflessione. Lorenzo Delladio, La Sportiva: «Stiamo esagerando. Si sta portando la città in montagna e sembra che ci sia bisogno di divertirsi come si fa in città. Un po’ va bene, ma si sta andando oltre». Fabrizio Giurgevich, Dolomiti Energia: «Oggi ci interroghiamo su scelte che devono essere essenziali, performanti, sostenibili e necessarie. Oggi lavoriamo affinché i rifugi siano green grazie a nuove modalità di efficientamento energetico».

Mauro Paissan, presidente Confesercenti del Trentino: «Il turismo di montagna è sempre stato attraversato da dinamiche e cambiamenti. Dobbiamo guardare a una nuova frontiera del turismo alpino e far vivere la montagna tutto l’anno in modo più sostenibile e autentico».

Fabrizio Lorenz, presidente di Itas Vita: «Possiamo impegnarci affinché l’uomo con la sua volontà crei comunità, cercando di coniugarle attraverso rapporti e associazioni. Socialità significa condividere il cammino con gli altri e la funzione delle nostre associazioni non può che essere anche quella di creare reti di relazioni, reti che contano ancora di più nel territorio montano». 













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