dopo la frana

Strada della forra, confermata la chiusura a tempo indeterminato

Ci sono ancora considerevoli volumi rocciosi instabili al di sopra del sedime della galleria


di Daniele Peretti


TREMOSINE. Il verdetto per la strada della Forra è quello di conferma della chiusura a tempo indeterminato a causa di due criticità: l’implosione dall’alto col cedimento della volta e quella del cedimento verso il basso. La frana dello scorso 16 dicembre ha portato alla luce nuove fratture indice di un detensionamento della roccia intorno alla parete della galleria. L’analisi dello stato attuale della Forra è stata comunicata in occasione dell’incontro della settimana scorsa tra il Broletto rappresentato dall’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Fontana, il sindaco di Tremosine Battista Girardi, Pierpaola Archini Direttore del Settore Strade e Trasporti della Provincia di Brescia ed altri funzionari di settore che hanno già programmato un secondo incontro tra due settimane. La volontà è quella di un monitoraggio costante per trovare il prima possibile una soluzione sulla quale lavorare.

Purtroppo oltre a quelli già franati, ci sono ancora considerevoli volumi rocciosi instabili al di sopra del sedime della galleria con lo spessore di roccia che in alcuni punti si è assottigliata fino ad arrivare a spessori minimi; specialmente per quella parete di roccia che aveva una funzione di pilastro. Il contesto generale potrebbe essere soggetto ad ulteriori cambiamenti e quindi al momento altro non si può fare se non verificare costantemente posizionando degli strumenti di monitoraggio sia all’interno che all’esterno della galleria. Si procederà anche a dei carotaggi per capire se sia possibile o meno rafforzare la galleria nel punto in cui la roccia è più sottile a causa della frana. Rafforzamento che sarà possibile unicamente nel caso in cui i volumi di roccia possano essere sorretti dalla calotta della galleria. Non solo, ma si dovrà verificare anche se la roccia al di sotto della galleria potrà sopportare il peso non solo del rinforzo, ma anche del traffico e quello di una possibile futura frana. L’insicurezza geologica non lascia spazio all’ottimismo, ma nemmeno ad una possibile soluzione in tempi brevi.













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