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Traffico di rifiuti speciali dal Sud al Veneto, coinvolto anche un imprenditore trentino

L’operazione “Plastic connection” ha portato all’arresto di 12 persone cui Michele Burli, 51 anni, di Mori



BELLUNO. C’è anche Michele Burli, 51 anni, nato a Rovereto e residente a Mori, tra gi arrestati all’alba di questa mattina (lunedì 20 settembre) dai carabinieri di Belluno in collaborazione con quelli del Gruppo Forestale durante l’operazione “Plastic connection”, che ha smascherato un traffico di rifiuti speciali illeciti dal sud Italia al Veneto. 

L'indagine diretta dalla Procura Distrettuale antimafia e delegata ai Carabinieri di Belluno, partendo da una attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica Circondariale relativa ad un'importante ditta di rifiuti, ha consentito di appurare che faccendieri abbiano messo in contatto imprenditori del nord, titolari di attività specializzate nello smaltimento rifiuti, con altri del Sud Italia, consentendo a questi ultimi di smaltire i loro rifiuti, tra cui anche quelli speciali, attraverso l'introduzione nel ciclo produttivo delle aziende del nord. Si parla di 22 mila tonnellate di rifiuti. 

Tre le aziende sequestrate: a Novara, Vicenza e Treviso. Due sono imprese di smaltimento rifiuti, una, invece, di produzione di materie plastiche.

Una quarta azienda è stata coinvolta nell’indagine: si trova in provincia di Padova. In quest’ultimo caso, però, non sono scattati i sigilli.

Oltre al traffico illecito di rifiuti agli arrestati viene contestata anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la creazione di società «cartiere» per rimborsi Iva fasulli.













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