il caso

Stangata benzina, tutti contro il Governo: per gli automobilisti in un anno 214 euro in più

Attacchi a Meloni da consumatori, esercenti e partiti di minoranza: «Si è contraddetta e sta alimentando le disuguaglianze». La difesa della maggioranza: «Si è privilegiato il contrasto del caro bollette


di Luca Marognoli


ROMA. Una stangata insensata, che dà un’altra sberla alle famiglie, già in ginocchio per il caro-bollette. Il Governo è bersagliato dalle critiche per l’impennata dei prezzi alla pompa. I consumatori denunciano le speculazioni in atto (che – attaccano – si sarebbero dovute prevenire), gli esercenti chiedono a gran voce che si faccia una marcia indietro sia perché sono loro a doverci mettere la faccia sia perché più aumenta il carburante, minori sono i consumi, i partiti di minoranza rincarano la dose evidenziando come Giorgia Meloni contraddica se stessa e le campagne contro le accise fatte quando era all’opposizione.

Con il risultato che il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre: il calcolo arriva dal Codacons che sottolinea come si possa stimare una maggiore spesa su base annua di circa 214 euro ad automobilista. "Al di là dei casi limite registrati nelle isole o su alcune tratte autostradali, dove i listini si avvicinano anche ai 2,5 euro al litro, afferma il Codacons in una nota, è evidente che qualcosa non torna sul fronte dei prezzi alla pompa. Il rialzo di benzina e gasolio era ampiamente atteso come effetto dell'aumento delle accise, ma al netto della maggiore tassazione la componente di prezzo che non risente di Iva e accise avrebbe dovuto scendere per effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, sceso in questi giorni abbondantemente sotto gli 80 dollari al barile. Non si capisce poi come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze di prezzo di anche 20 centesimi di euro".

"Siamo lieti che la nostra denuncia sui carburanti abbia portato il Governo ad attivarsi immediatamente per monitorare l'andamento dei listini, ma riteniamo che simili situazioni debbano essere prevenute attraverso una attività di vigilanza costante - afferma il presidente Carlo Rienzi - Per tale motivo all'incontro col ministro Urso previsto per questa settimana, chiederemo al Governo di riformare Mister Prezzi, figura finora rivelatasi fallimentare, attribuendo compiti e funzioni di tale organismo alle associazioni dei consumatori". 

I consumatori: “Il Governo non  accampi scuse”. "Bene la convocazione delle associazioni di consumatori. Il Governo, comunque, non accampi scuse! Non vorremmo, insomma, che le speculazioni diventassero un'arma di distrazione di massa". Lo afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori commentando le parole del ministro delle Imprese Adolfo Urso sul caro-carburante. "Il primo responsabile di quanto sta accadendo, infatti, è il governo stesso che ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 10 cent a partire dal primo dicembre e poi non rinnovando dal primo gennaio lo sconto rimasto di 15 cent. Una stangata, solo quest'ultima, pari a 9 euro e 15 cent per un pieno da 50 litri", prosegue Dona. "Quanto alle speculazioni, è da marzo dello scorso anno che ancora attendiamo risposte, sia rispetto al nostro esposto alla Procura di Roma, che aveva aperto un fascicolo d'indagine il 14 marzo 2022, sia rispetto ai 3 esposti inviati all'Antitrust l'11 marzo 2022, il 24 marzo 2022 e l'8 aprile 2022. La Guardia di Finanza, poi, aveva finito con il multare alcuni distributori colpevoli di aver comunicato dati errati al ministero o che esponevano prezzi sbagliati. Insomma, se il governo vuole fare davvero una battaglia contro le speculazioni accolga la settimana prossima la richiesta che facciamo da anni in occasione della legge annuale sulla concorrenza, ossia di dare più poteri alle istituzioni preposte ai controlli, ad esempio dando una definizione di prezzo anomalo, considerando pratica scorretta quella di chi, approfittando di eventi come scioperi dei trasporti, maltempo, pandemia, guerra in Ucraina, pratica ricarichi eccessivi, condizionando indebitamente i consumatori" conclude Dona.

Confesercenti: si ripristini il taglio delle accise. Il governo intervenga urgentemente sui rincari di benzina e gasolio, ripristinando il taglio delle accise e tutelando i benzinai: è questa la richiesta contenuta in una lettera che la Faib-Confesercenti Piemonte, l'associazione dei gestori, ha inviato oggi ai parlamentari piemontesi di maggioranza e di opposizione. "Nella lettera - spiega Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti - sollecitiamo i parlamentari a farsi portatori presso il governo della necessità di fiscalizzare nuovamente gli aumenti dei carburanti, in modo da evitare una nuova stangata a danno dei cittadini e delle imprese. Ma chiediamo anche di essere tutelati come categoria rispetto al clima di colpevolizzazione che sta montando nei nostri confronti: clima che non ha ragione d'essere poiché, lo ribadiamo ancora una volta. il margine di circa 3,5 centesimi lordi al litro che spetta ai gestori rimane fisso e non varia all'aumentare del costo dei carburanti. Semmai, anche noi siamo danneggiati perché più aumenta il carburante, minori sono i consumi".

Partiti contro il Governo: “Si contraddice”. "Ben vengano i controlli contro la speculazione che annuncia il governo Meloni per far fronte al caro benzina. Ma sul fronte dei tagli alle accise richiesti dal partito democratico, peraltro in continuità con quanto deciso dall'esecutivo precedente, il governo Meloni ha fatto orecchie da mercante. E ha contraddetto la propaganda sul taglio totale delle accise sui carburanti millantata in anni e anni di opposizione. Oggi le associazioni dei consumatori dicono che il costo per ogni automobilista salirà in media di duecento euro all'anno. A questo si aggiunga quanto poco la legge di bilancio del governo Meloni abbia fatto per chi è maggiormente in difficoltà, per chi non ha la possibilità di far fronte al caro bollette. Ecco, l'esecutivo Meloni non ha fatto e non sta facendo la sua parte mentre insopportabili disuguaglianze continuano a crescere. Credo che sia un dato che parla da solo". Così il senatore Bruno Astorre, segretario regionale del Pd del Lazio, a Radio Immagina, la web radio dem nel corso del filo diretto con gli ascoltatori.

"Se in questa legge di bilancio fossero state evitate tante scelte oggi noi non subiremo questi rincari sulla benzina. Fdi negli ultimi 10 anni c'ha fatto una testa così con il discorso che avrebbero ridotto la benzina. Non è possibile ritrovarci di fronte a un Governo che al quinto consiglio dei ministri alza il prezzo delle accise e non rispetta quello che aveva invece detto in precedenza". Così il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ospite oggi a SkyTg24.

La difesa della maggioranza: “Questione di aritmetica”. "Come rappresentante della maggioranza, difendo la scelta difficile di non prorogare gli sconti sulle accise. In manovra, infatti, con le poche risorse che c'erano si è privilegiato il contrasto del caro bollette. Dunque, non essendoci più lo sconto, dal 1 gennaio il prezzo dei carburanti è aumentato. Non c'è speculazione, purtroppo è aritmetica, al prezzo che c'era fino al 31 dicembre, si aggiungono i 18 centesimi di accise e Iva e si ottengono gli aumenti. Detto ciò, non è certo un problema che ha provocato questo governo. L'Italia, purtroppo, ha da sempre tasse molto alte sui carburanti. Quelle sul gasolio sono le più alte al mondo, quelle sulla benzina sono tra le più alte al mondo. Non è che a San Marino, dove molti si recano a fare il pieno, ci siano dei gestori più virtuosi di quelli italiani: semplicemente ci sono meno tasse". Lo ha detto a Controcorrente, su Rete 4, il deputato e responsabile Energia di Forza Italia Luca Squeri. 













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