Sudan

Scontri in Sudan, Tajani: «Sono circa 140 gli italiani ancora a Khartoum»

Il ministro degli Esteri: «Molti sono già all'interno dell'Ambasciata»



ROMA. «Sono circa 140 gli italiani ancora a Khartoum, mentre altri 19, che stavano facendo una spedizione in crociera con immersioni subacquee sono stati portati in sicurezza in Egitto, grazie al lavoro svolto dalle nostre ambasciate a Khartoum e al Cairo»: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendo sul piano d'evacuazione per i nostri connazionali a seguito dello scoppio delle tensioni in Sudan tra i soldati sotto il comando del presidente del Consiglio al-Burhan, e i militari delle Rsf, comandati dal vicepresidente del Consiglio Dagalo.

«Stiamo lavorando con grande riservatezza, ma la sicurezza dei nostri concittadini in Sudan è la priorità. Siamo pronti a fare tutto ciò che serve», ha spiegato Tajani, precisando che «tutti gli italiani in Sudan sono in contatto con la nostra ambasciata, che è aperta e molti si trovano già nella residenza. E' una situazione complessa, ma i nostri concittadini sono in una situazione abbastanza sicura. L'ambasciata non è stata toccata e dispone di cibo, acqua e gasolio» per i generatori.

Nel frattempo nella capitale si combatte in oltre 20 aree, mentre dall'ambasciata americana a Khartoum è arrivato l'avvertimento per gli stranieri residenti a evitare qualsiasi spostamento via terra, in quanto troppo pericoloso.

 













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