Trentodoc, l’AlpeRegis riunisce le grandi cantine

Promozione internazionale per lo spumante trentino sui mercati extraeuropei Un milione di euro il budget, metà sarà coperto da Bruxelles e dalla Provincia


di Roberto Colletti


TRENTO. Serata bene augurante quella del lancio, giovedì sera nel salone della Cantina Rotari, di AlpeRegis, spumante extra brut millesimato, vendemmia 2007: nelle medesime ore il Consorzio vini stava infatti perfezionando il progetto di promozione internazionale del Trentodoc, giusto in tempo perché le neonate bollicine potessero fare la loro parte di ambasciatrici del Trentino. Il presidente del consorzio Elvio Fronza e Luca Rigotti, numero uno di Rotari, hanno così potuto brindare assieme ai centocinquanta e più ospiti sia alla nuova etichetta, sia all'avvio della promozione partorita dal Consorzio “nuova versione”.

La sensazione è che qualcosa si stia muovendo nel conflittuale panorama del vino. Dopo i recenti bisticci tra spumantisti, l'ente è riuscito ad unire le grandi cantine – Cavit, Rotari... - ed altri produttori in un'azione coordinata di marketing sui mercati extra Ue: Russia, Svizzera, Giappone. Sarà perché scadevano i termini del bando comunitario, sarà perché in uno scenario di crisi economica e di consumi interni calanti è diventato indispensabile trovare nuovi mercati, l'iniziativa è andata in porto.

Questa volta il presidente Fronza - “con una certa fatica” ha confidato - è riuscito a mettere attorno allo stesso tavolo un buon numero di cantine, coinvolgendole in un progetto del valore non elevato, ma tuttavia apprezzabile per la “buona volontà” che sottende: 980 mila euro, metà a carico dei produttori, metà coperto dai contributi di Bruxelles (30%) e della Provincia (20%). In verità non è la prima partecipazione ad un bando Ue, già lo scorso anno era stato varato un progetto da 400 mila euro per i vini tranquilli, ma il fatto che la collaborazione riguardi un prodotto individuato come leader delle viticoltura provinciale e che suscita sempre acute sensibilità aziendali, è positivo. Un piccolo viatico per il Consorzio cui è stato affidato il compito di riportare un po' di collaborazione, se non proprio la concordia, nel complicato mondo dei viticoltori grandi e piccoli, cooperatori e privati.

E' stata la giunta Dellai a decidere che dovessero terminare le sovrapposizioni che s'erano create tra Camera di commercio, Trentino Marketing ed Istituto Trentodoc sulle politiche di promozione, individuando un solo interlocutore ed ora, è naturale, tutti sono curiosi di vedere cosa riuscirà combinare Fronza. Bene, Fronza è riuscito a mettere in cantiere questo progetto comune sulle bollicine e l'altra sera ha festeggiato, brindando al Consorzio che nei prossimi mesi, lasciando l'attuale sede di via Segatini forse un po' troppo contigua alle centrali cooperative, cercherà una sede adeguata al nuovo ruolo: nelle stanze di Palazzo Trautmannsdorf, già sede del vecchio Istituto Trentino dei Vino o, meglio ancora, negli spazi di Palazzo Roccabruna di proprietà della Camera di commercio. Si vedrà. Intanto si spera che grandi produttori, vignaioli e vinificatori “bio” trovino, almeno sulla promozione di un'immagine della viticoltura trentina, un terreno d'intesa.

Tornando al neonato AlpeRegis, linea di prestigio della produzione spumantistica Rotari – 2,5 milioni di bottiglie – è un Trentdoc a base di uve esclusivamente Chardonnay, vendemmiate a mano e realizzato con liqueur poco invadenti per lasciare spazio, ha spiegato Rigotti, agli aromi del territorio. La prima produzione è di 45 mila bottiglie, quantità “esplorativa”. Gli ospiti giovedì sera hanno mostrato di gradire. Crescerà.

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