Terlizzi: «Lavoro, meno carte e più servizi on line» 

Occupazione. La nuova dirigente generale dell’Agenzia del Lavoro raccoglie una sfida difficile: «Trentino esempio virtuoso, ma dovremo ascoltare ancora di più le aziende»


Luca Petermaier


Trento. Meno burocrazia, più spazio all’informatica e servizi fruibili dagli utenti anche da remoto. Ma anche analisi del mercato del lavoro partendo dai dati reali e verifica periodica dei (mutati) bisogni delle aziende con una parallela attività di riqualificazione dei disoccupati che sia coerente con le esigenze del mercato.

Ecco qui, in estrema sintesi, il “programma” di Stefania Terlizzi, 49 anni di San Donà di Piave ma bolognese di adozione, da lunedì scorso ufficialmente nominata nuova dirigente generale dell’Agenzia del Lavoro. Ruolo di prestigio, ma anche dannatamente delicato in una fase come quella attuale in cui la pandemia ha sconvolto il mercato del lavoro, generando nuovi (insospettabili) disoccupati ma anche innovando profondamente l’organizzazione di molte aziende, che ora puntano su smart working e lavoro a distanza.

Terlizzi arriva in Trentino forte di una preparazione da un lato umanistica (è laureata in legge a Bologna e avvocatessa specializzata in diritto del lavoro) e dall’altra organizzativo-informatica, avendo svolto per anni l’attività di consulenza per una società (la Engineering spa, che poi l’ha assunta) che si occupa di implementare software di gestione per i servizi per l’impiego e le Agenzie del lavoro sparse sul territorio nazionale.

Il momento storico che stiamo vivendo è caratterizzato dalla necessità – da tutti riconosciuta ma di difficile attuazione – di ridisegnare i servizi per l’impiego. In Trentino lo chiede la giunta provinciale, lo vogliono i sindacati, lo spera Confindustria. “L’Agenzia di Trento - spiega Terlizzi – ha un piano di politiche del lavoro molto avanzato. Tiene in grande considerazione i giovani e cerca di riportare le aziende al centro con un efficace incontro tra domanda e offerta. La Provincia di Trento è già molto avanti, credo però si possa spingere ancora di più sulla remotizzazione dei servizi, consentendo agli utenti di usufruirne senza doversi necessariamente recare allo sportello. Questo impatta anche sulla burocrazia, snellendola”.

I sindacati, da tempo, chiedono a Fugatti un rafforzamento dell’Agenzia del Lavoro, sia in termini di organico che di risorse: “Lo so, seguo il dibattito, ma per ora preferisco non esprimermi. Voglio approfondire la questioni con l’assessore e il Dipartimento” - argomenta, cauta, Terlizzi. “Quello che posso dire, però, è che già oggi l’Agenzia di Trento rimane un punto di riferimento nazionale sia per le politiche che attua sia per le innovazioni che introduce. Avverto forte la responsabilità di guidare un’agenzia così, in una fase nuova e piena di incognite. Anche il Trentino ha perso molti posti di lavoro, il mercato sta cambiando, si stanno perdendo professionalità e se ne stanno creando delle altre. Lo stesso smart working sta stravolgendo il mercato. Una buona Agenzia deve saper cogliere, anche con l’accurata analisi dei dati, questi cambiamenti e agire di conseguenza, da un lato comprendendo con velocità i nuovi bisogni delle aziende e dall’altro intervenendo anche sui lavoratori, riqualificandoli nel modo più efficace, ma senza farli affogare nelle carte”.

Infine un accenno (obbligato) alle polemiche sollevate dai sindacati dopo la nomina di Terlizzi, polemiche legate al suo ruolo di dirigente di un’azienda che ha tutt’ora in atto accordi commerciali con la stessa Agenzia del Lavoro. La giunta ha attribuito il potere di firma sui contratti informatici al dirigente, Luca Aldrighetti, ma i sindacati non hanno lasciato passare sotto traccia la questione: “Io provengo da un’azienda privata e per l’Agenzia di Trento ho svolto solo ruoli di consulenza. Non ho mai avuto incarichi commerciali dii quali possano derivare conflitti di interesse. In ogni caso, la delega di firma al dottor Aldrighetti è una scelta che condivido e che, anzi, mi rende ancora più serena nel nuovo incarico”.















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