Simoni e i vini Monfort, una sfida di famiglia 

Storie di agricoltura. La cantina, nata 75 anni fa a Palù di Giovo, è oggi una solida realtà con sede a Lavis. Lorenzo e i due figli portano avanti la tradizione con 10 ettari tutti bio 


Carlo Bridi


Trento. Fra i molti brindisi che, seppur in un contesto molto meno allegro del solito, si fanno in questi giorni una parte sarà fatta con la serie dei Trento Doc Monfort metodo classico. Una gamma di prodotti di alto lignaggio, frutto di passione, esperienza, uve altamente selezionate e rispetto dei tempi fino a 12 anni per il top della gamma, il Monfort Rare Vintage 2008 Trento Doc metodo classico. Il prodotto si affianca ai 25 vini bianchi e rossi della Casa, fra questi il Blanc de Sers, un vino venduto anche oltre oceano.

La cantina è nata 75 anni fa a Palù di Giovo, da parte della famiglia Simoni: Giovanni e i suoi tre figli Germano, Guido ed Ermete, che intuì lo spazio sul mercato per creare una cantina artigianale che puntasse però fin da subito sull’alta qualità. Lo sviluppo notevole dell’azienda in tutti questi anni è stato portato avanti nel pieno rispetto della tradizione, ma nello stesso tempo alla costante ricerca della qualità, un obiettivo saldamente ancorato al proprio territorio. Diverse le fasi della cantina che dopo pochi anni, nel 1951, ha trasferito la propria sede da Palù in quel di Lavis, un passaggio importante perché ciò ha permesso di avere un maggiore spazio a disposizione ed avviare un’attività di vendita di vino e mosto all’ingrosso.

Il passaggio successivo nel 1965 con l’acquisto di palazzo Monfort già dotato di cantina adeguatamente attrezzata. Ma la tappa fondamentale avvenne nel 1987 quando lo zio dell’attuale proprietario, senza figli, cedette l’azienda al nipote Lorenzo che all’epoca aveva solamente 17 anni. «Furono anni molto duri - ricorda Lorenzo - ma per fortuna lo zio era rimasto al mio fianco ed era prodigo di consigli che mi hanno permesso di non fare grossi errori». Lorenzo ha una grande capacità di anticipare i trend del mercato, cosa questa fondamentale, e di innovare la propria attività imprenditoriale. Nel 1987 crea “Casata Monfort”, una linea di vini pregiati puntando alla valorizzazione dei vini trentini come il Muller Thurgau, e il Traminer aromatico, la Nosiola “Corylus” da vecchie vigne simbolo della terra avisana e il Lagrein delle colline di Pressano. Ma poi progetti ambiziosi di nicchia come il Blanc De Sers, un vino bianco da antichi vitigni dell’Alta Valsugana, creato sulle colline di Serso grazie ai contadini custodi di questa antichissima varietà.

Lorenzo ha avuto 2 figli, Federico e Chiara, che rappresentano oggi la quarta generazione dei Simoni. Chiara laurea in giurisprudenza, e Federico in economia hanno dato da subito un forte contributo nel consolidamento aziendale, puntando anche su nuovi mercati. Oggi i vini Casata Monfort raggiungono 25 Paesi dei quali 13 europei.

Per realizzare prodotti di alta qualità i Simoni hanno da sempre puntato sulla preziosa collaborazione di un gruppo di viticoltori conferitori operando in grande sinergia con loro, assieme ai quali ha sempre puntato sul miglioramento della qualità dell’uva per arrivare poi alla qualità dei vini.

«Nel 1977 - ricorda Lorenzo - vendevamo 30.000 bottiglie e una piccola parte di sfuso e una parte di bottiglie tappo corona; nell’anno 2000 le bottiglie erano diventate 150.000 ed oggi sono 350.000. 12 volte di più di quando abbiamo iniziato».

Ma negli anni è cambiata molto anche la tipologia dei vini: «Agli inizi degli anni Ottanta, avendo intuito le enormi potenzialità dello spumante metodo classico, abbiamo iniziato la produzione e nel 1985 abbiamo sboccato e confezionato a mano le prime 3000 bottiglie del nostro metodo classico, ora le bottiglie sono 50 mila ma con un trend in netto aumento» - precisa Federico. «Negli anni - prosegue - abbiamo fatto crescere costantemente la qualità del Trentodoc nelle versioni: Brut, Rosè e Riserva. Al top troviamo il “Monfort Rare Vintage 2008 Trento Doc ottenuto da uve Chardonnay (80%), e Pinot Nero (20%), usato per celebrare i 75 anni dell’azienda».

Il nome di “Cantina Monfort” viene dal nome del palazzo in centro a Lavis trasformato in cantina. Ora, con questa produzione la sede sta diventando nuovamente piccola, ma la sua posizione centrale non ci invita a pensare a nuove sedi.

«Dal 2009 tutti i vini ottenuti nei nostri 10 ettari di vigneti fra quelli acquistati e quelli in affitto, sia sulle colline avisiane, che in Valle di Cembra e sulle colline di Pergine, sono stati convertiti in vigneti biologici» - afferma Lorenzo. «La scelta è frutto di una ricerca per un’agricoltura sostenibile ma nel contempo di alta qualità. Una scelta precisa, molto apprezzata dai mercati del Nord Europa molto più attenti al tema della sostenibilità, pertanto una scelta sulla quale proseguire».

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