Rivoluzione appalti: spazio ai micro-lotti

Meno gare europee, più procedure negoziate. Gilmozzi: «Ci aiuta a far lavorare le nostre imprese e a ridurre i contenziosi»


di Chiara Bert


TRENTO. Appalti, si cambia: addio subappalti, arrivano i micro-lotti che consentono di passare dalle gare europee alla procedura negoziata con invito da 12 a 20 imprese. «Il nostro riferimento sono le nuove direttive europee», ha spiegato ieri l’assessore Mauro Gilmozzi presentando il disegno di legge approvato dalla giunta provinciale, «lo Stato non si è ancora adeguato, noi lo facciamo in anticipo». Le nuove regole, incalza l’assessore, «ci aiuteranno a far lavorare le nostre imprese e a ridurre i contenziosi. L’ente pubblico si riprende il controllo degli appalti e questo garantirà maggiore trasparenza». Ecco le principali novità.

Microappalti. Gilmozzi parte da un esempio: l’appalto di un centro sportivo, valore 5,5 milioni di euro. Oggi si procede con una gara europea. Domani, con le nuove regole, l’appalto sarà spacchettato in tre lotti funzionalmente autonomi: la piscina da 2 milioni, il campo da calcio (1,5 milioni) e il campo da basket (1,5 milioni). In tutti e tre i lotti si procederà con procedura negoziata invitando 20 imprese. Allo stesso modo, nel caso di una scuola, potranno essere divisi l’appalto per l’impianto elettrico, per quello idraulico, per la predisposizione del cantiere.

Se l’appalto complessivo è sotto i 2 milioni di euro si potrà procedere direttamente con procedura negoziata, invitando 12 imprese per opere fino a 1 milione di euro e 20 imprese tra 1 e 2 milioni.

Nel caso di un’opera affidata per lotti, si procede con procedura negoziata per pere fino a 1 milione di euro (80 mila euro per le forniture e i servizi) e dove il valore dei lotti aggiudicati singolarmente non supera il 20% del valore cumulato di tutti i lotti in cui è stata frazionata l’opera. Per opere superiori al milione di euro potranno essere invitate alla gara solo le imprese iscritte alla categoria specifica (idraulica, elettrica,...). «La logica è quella di ridurre al minimo il fenomeno dei subappalti, che ha portato a tanti contenziosi - spiega Gilmozzi - in questo modo i lavori potranno essere assegnati direttamente a quelle che ora sono le imprese che lavorano in subappalto». E per superare il problema dei mancati pagamenti da parte di aziende in crisi, più volte denunciato dai subappaltatori, la riforma introduce il pagamento diretto dell’ente pubblico al subappaltatore con il via libera del direttore lavori.

I controlli. Sul rischio che le procedure per invito al posto delle gare possano favorire la corruzione, l’assessore ha risposto così: «C’è un albo delle imprese per le procedure negoziate con norme che garantiscono la rotazione e un sistema che controlla fino a 1000 prezzi dell’offerta. E rispetto ai subappalti, con le nuove norme avremo più controllo sul cantiere con la gestione in mano all’ente pubblico e non all’impresario». Per quanto riguarda i controlli sui requisiti di partecipazione, la procedura sarà semplificata: presunzione di idoneità e controllo solo sull’aggiudicatario e su un concorrente a campione.

Qualità e prezzo. Si punta a indire - ma questo è un obiettivo più volte dichiarato - il numero più limitato possibile di appalti al massimo ribasso, privilegiando invece l’offerta economicamente più vantaggiosa. «Negli appalti di servizi ad alta incidenza del costo della manodopera, com’è il caso delle mense e delle pulizie - spiega l’assessore - le offerte saranno valutate solo sulla base della qualità e il criterio del prezzo è destinato a sparire».

Tutela del lavoro. Nei bandi di gara degli appalti di servizi sarà inserito un numero maggiore di clausole sociali rendendole più vincolanti e premiando così le imprese virtuose del territorio. Dovranno essere applicate condizioni non inferiori al contratto nazionale di lavoro di riferimento con integrativo provinciale e sarà tutelato il personale in caso di cambio di gestione dell’appalto.

Ruolo dei professionisti. Il disegno di legge fissa norme vincolanti per le amministrazioni aggiudicatrici. Viene istituita una centrale unica di committenza. Infine si darà più valore alle idee e alla formazione dei professionisti, con un maggiore ricorso a concorsi di progettazione.

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