storie di agricoltori

Nathan Zimbaldi trasforma la Valle del Chiese nel paradiso delle erbe officinali

Il ventiduenne, laureatosi in scienze tecnologiche erboristiche, è andato a vivere nel paese di origine della madre dove ha aperto la propria azienda: “Sogno di avviare un progetto di ricerca assieme a Fem”



BORGO CHIESE. La Valle del Chiese si sta dimostrando particolarmente attrattiva per i giovani che vogliono impegnarsi nel settore agricolo, spesso partendo dal nulla. Sono giovani con un ottimo livello di formazione che come minimo dispongono di un diploma di scuola superiore ma che spesso hanno conseguito anche una laurea. La storia di questa settimana ha come protagonista un ventisettenne che due anni fa, appena laureatosi alla Statale di Milano in scienze tecnologiche erboristiche, ha avviato la propria azienda con il sostegno del premio d’insediamento. Parliamo di Nathan Zimbaldi, un giovane che nello stage prima di laurearsi, svolto presso un’azienda farmaceutica, ha scoperto che le erbe officinali venivano comprate all’estero in quanto non reperibili in Italia.

Nathan abitava in Brianza, zona certo non adatta a queste coltivazioni, di qui l’idea di trasferirsi a Borgo Chiese, comune di nascita della mamma, a Praso. «Ma per me - afferma - non è stato difficile inserirmi in quanto a Praso ho trascorso tutti i periodi estivi della mia giovinezza. Inoltre, la mamma possedeva un pezzo di terra dalla quale sono partito per avviare le mie attività di coltivazione poi ho affittato terreni in tutta la valle, da Darzo a Storo, da Cimego a Pieve di Bono». Il nome dell’azienda è Judicaria Officinali. «Sono partito da una precisa richiesta dell’industria farmaceutica ma essendo il nostro un prodotto di montagna puntiamo anche sulla tipicità», racconta. Sono due i tipi di piante officinali coltivate: l’Echinacea purpurea, una pianta usata per stimolare le difese immunitarie, e l’Epilobio, una pianta che cresce anche naturalmente in Val di Fumo. «Porta benefici all’infiammazione della prostata ed è una pianta molto usata nei Paesi del Nord Europa come infuso per il tè».

Zimbaldi coltiva le piante e quando sono mature le raccoglie, provvede all’essicazione, quindi le confeziona e le vende. In parte finiscono all’ingrosso e in parte alla vendita al minuto. Tutti i prodotti dell’azienda si trovano anche nel negozio alla libreria Ancora di Trento.

Dall’anno scorso ha iniziato a Storo anche l’attività di apicoltore con 15 arnie, ma il numero sarà aumentato, inoltre coltiva patate che nel 2020 hanno avuto un ottimo mercato, ma anche altri ortaggi che vende in parte freschi e in parte essicati. Ma vuole utilizzare l’essicatoio anche nel periodo nel quale non serve per le erbe officinali, essicando fragole, mele, pere, kiwi, che acquista da altri produttori e che trasforma e confeziona in sacchetti per venderli poi ai privati. In attesa dell’apertura di tanti mercati, oggi chiusi per la pandemia, le vendite vengono garantite online. Le consegne, quando la quantità non è minima, vengono garantite personalmente a domicilio. «La mia produzione non è certificata biologica in quanto non ha senso visto che tutte le mie piante officinali non hanno bisogno di trattamenti, la coltivazione è naturale; i consumatori si fidano ma li invito a far svolgere le analisi».

Nathan Zimbaldi ha un sogno nel cassetto: arrivare un giorno a mettere in atto un bel progetto di ricerca scientifica sulle piante officinali, per conoscerne nei minimi particolari i contenuti, cosa che manca in Italia, tipo ciò che la Fondazione Mach svolge per i prodotti agricoli ipotizzando anche una collaborazione con FEM.

Negli anni di frequentazione della Valle del Chiese, dove vi sono molti reperti della prima guerra mondiale, si è appassionato alla ricerca, per questo è stato chiamato a far parte del consiglio direttivo del museo della grande guerra di Bersone. La sua scelta ha suscitato molto interesse negli amici, diversi sono venuti a trovarlo ed hanno promesso che quando l’azienda sarà completamente strutturata, processo ancora in corso, saranno presenti a dare una mano. «Sono molto ottimista sul futuro dell’azienda – conclude - e molto felice della scelta fatta oltre due anni fa. Ho il costante supporto, molto importante, della mia famiglia oltre che della mia ragazza Giulia, conosciuta a Milano».













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