Lavis-Cavit, domani la presentazione del “matrimonio”

Trento. L’accordo che ha riportato la Cantina Lavis- Valle di Cembra in Cavit dopo l’abbandono traumatico verificatosi 13 anni or sono, sarà presentato in una conferenza stampa domani in Cavit dai...



Trento. L’accordo che ha riportato la Cantina Lavis- Valle di Cembra in Cavit dopo l’abbandono traumatico verificatosi 13 anni or sono, sarà presentato in una conferenza stampa domani in Cavit dai presidenti delle due cantine: Lorenzo Libera di Cavit e Pietro Patton di Lavis. Si è trattato di un’operazione strategica che ha comportato molti mesi di negoziazione ma che si è potuta concludere molto positivamente per tutti grazie agli ottimi rapporti personali fra i vertici delle due società cooperative. Ma non solo, anche il fatto che l’interesse per questo accordo fosse sia di Lavis che di Cavit in quanto è considerato un progetto strategico per ambedue, ha permesso anche al superamento di talune difficoltà. Ora Lavis potrà tornare a quel ruolo di valorizzazione dei propri vini di territorio, ruolo nel quale era stata antesignana fin dalla fine degli anni ottanta del secolo scorso con la famosa zonizzazione. La Lavis è convinta anche che con il ritorno in Cavit si potrà valorizzare ulteriormente la Valle di Cembra ed i suoi vini che in un contesto di modificazioni climatiche sempre più spinte diventano strategici. Ovviamente Lavis ha dovuto fare dei sacrifici per presentarsi in Cavit senza il fardello del debito come questo giornale ha scritto puntualmente ieri come quello di cedere la Cesarini Sforza, e Casa Girelli riuscendo però a conservare il 20% della G.L.V. la società commerciale nata da Ethica. Nello stesso tempo ha portato a termine una negoziazione con gli istituti di credito che ha permesso di stralciare parte del debito bancario prima di presentarsi in Cavit.

Ora la Lavis si prepara all’assemblea annuale dei soci convocato per il 27 dicembre, con uno spirito sollevato e sereno. Anche le liquidazioni di quest’anno saranno proposte all’assemblea per l’approvazione sono in linea con quelli delle altre antine sociali che hanno già fatte le loro assemblee. Certo, un certo rimpianto da parte dei circa 900 soci della Lavis ci sarà per quanto riguarda la Cesarini Sforza alla quale loro da sempre fornivano il loro Chardonnay base spumante, ma questa azienda entrerà a far parte della grande famiglia Cavit e sarà compito di questa valorizzare questo eccezionale prodotto base spumante. C.B.













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