giovani protagonisti

Laura Oradini, la ragioniera della Val di Ledro che alla scrivania preferisce la campagna

Dopo una decina di anni da impiegata in un’azienda industriale ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla propria azienda zootecnica: «Il mio obiettivo è far capire a chi acquista il mio formaggio tutto l’impegno e i sacrifici che ci sono dietro»


Carlo Bridi


BEZZECCA. Una decina di anni trascorsi come ragioniera in un’azienda industriale, con responsabilità sempre maggiori, e una bella esperienza negli Stati Uniti. Laura Oradini da meno di 2 anni ha scelto di dedicare al cento per cento all’azienda zootecnica. «La mia partita Iva è stata aperta dieci anni fa – spiega - nel settembre del 2020 mi sono licenziata. Il mio lavoro presso terzi ha dato all’azienda un importante aiuto economico. Ma la mia azienda non esisterebbe se non ci fosse l’aiuto e la collaborazione di tutta la famiglia». La sua mentalità ragionieristica la porta a tenere sempre sotto controllo i conti e organizzare l’azienda in modo economicamente sostenibile. «Quella dell’allevatrice è una professione che richiede molti sacrifici, la fai solo se hai una grande passione. Per me il sacrifico è stato doppio perché il posto che ho lasciato mi dava soddisfazione, mi offriva prospettive di carriera interessanti, e mi dava molto più tempo libero di quello che ho ora. Il mio obbiettivo ora è di far conoscere meglio l’alta qualità dei miei prodotti e far capire a chi acquista tutto l’impegno e i sacrifici che ci sono dietro quel pezzo di formaggio. Il mio sogno nel cassetto l’ho realizzato nel 2016 quando ho trascorso sei mesi negli Usa, esperienza indimenticabile».

La passione per il territorio

«Sono innamorata della mia valle, una valle incantata e del suo territorio. Assieme a mio cugino ho valutato la scelta bio, ma al momento non è funzionale agli obbiettivi che ci siamo dati, è più uno slogan che una realtà. Abbiamo una grande cura della mandria e assicuriamo un’ottima qualità della vita alle nostre bestie che così ci danno dei risultati ottimi anche se non puntiamo a rese record».

Le caratteristiche dell’azienda

Si tratta di un’azienda con varie sfaccettature. Innanzitutto, Laura Oradini ha la sua azienda ma fa parte - e ci tiene a sottolinearlo - di un’azienda agricola famigliare molto più grande e complessa dove lavorano papà Ermanno, mamma Cristina, il fratello Marco, lo zio Claudio e il cugino Michele. Ognuno con compiti precisi: lo zio e il cugino seguono la stalla, il papà fa il casaro dal 1977, il fratello il manutentore di macchine e attrezzi. «Io mi occupo di molte altre cose, dalla vendita nel negozietto di casa alle consegne negli alberghi e negozi». Ma non disdegna saltare sul trattore quando c’è bisogno. L’azienda complessiva ha una superficie di circa 60 ettari di prati. La mandria è composta da 85 capi bovini delle razze Frisona, Bruna e Pezzata rossa. «Le vacche in lattazione sono mediamente 45 e non vengono portate in malga perché la malga sulla quale montichiamo il bestiame giovane non ha la possibilità di trasformare il latte ed inoltre è raggiungibile solo a pedi. Ciascuna delle razze produce del latte con caratteristiche diverse. La produzione media/capo/lattazione è pari a 85 quintali. Il latte, 400-500 litri al giorno, viene lavorato nel caseificio di famiglia, il resto viene venduto alla Casearia Monti Trentini di Grigno. Il nostro obiettivo è di puntare sempre alla qualità in ogni fase produttiva, partendo dalla qualità dei foraggi a quella del latte ai formaggi. La caseificazione avviene sempre con latte crudo, un processo molto più impegnativo ma che assicura l’alta qualità dei formaggi che conservano gli aromi e i profumi dei nostri foraggi di montagna».

L’importanza dell’immagine

Grande importanza dell’immagine del prodotto legata al territorio e all’alta qualità dei prodotti. «Sono profondamente convinta che il cliente di Milano che compera i miei prodotti non li compera perché sono a buon prezzo, ma perché sono buoni, quindi non dobbiamo fare una gara al massacro di chi vende i prodotti a prezzo inferiore ma fra chi sa meglio legare i nostri formaggi al territorio meraviglioso della Valle di Ledro dove sono prodotti. Tutti noi dovremo saper raccontare meglio la nostra storia. Una caratteristica eccezionale registrata in questa valle con buona vocazione turistica: ben l’80% degli alberghi della valle acquistano i nostri prodotti. Produciamo 7 tipi di formaggi ciascuno dei quali ha un nome di un pascolo: caciotta Croina, Vies lo stagionato dolce, Cadria il nostrano saporito. Con il mondo degli albergatori abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione. Il nostro problema è che con i nostri 4-500 litri di latte non riusciamo a soddisfare la clientela la domanda. Certo, si potrebbe aumentare la produzione giornaliera, ma con la nostra attrezzatura che prevede tutte le operazioni fatte in modo manuale, senza l’ausilio di attrezzature, è difficile andare oltre».

I giovani nell’agricoltura

In Valle di Ledro si assiste a un ritorno di giovani all’agricoltura: «Abbiamo una buona intesa con tutti», d’altro canto con la sua empatia non potrebbe essere diverso. E sentimentalmente è legata? «No non c’è il tempo di pensarci, per ora», conclude con un sorriso.













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