La «bandiera blu» dell’Onu per Valsugana-Lagorai 

In aprile il premio di Unwto. Si sta concludendo un processo partecipativo che porterà  al riconoscimento del sistema-territorio come prima destinazione turistica certificata in Europa



TRENTO. Dal giugno scorso l’APT Valsugana Lagorai ha intrapreso una scelta di grande impatto per lo sviluppo della destinazione come “comunità di sistema” integrata alle peculiarità e alla vocazione della meta turistica: la certificazione di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale secondo i criteri e gli standard del Global Sustainable Tourism Council, organizzazione emanazione delle Nazioni Unite (UNWTO, United Nations World Tourism Organization e UNEP, United Nations Enrivonment Programme).

Prima destinazione turistica in Italia e in Europa a investire responsabilmente nella certificazione GSTC, nel corso degli ultimi mesi l’APT si è fatta promotrice di dieci incontri pubblici sul territorio coinvolgendo oltre 150 attori “portatori di interesse” tra amministratori pubblici, operatori commerciali e turistici, associazioni e volontariato.

La modalità di confronto, innovativa per le dinamiche partecipative, ha incoraggiato lo scambio attivo tra i partecipanti coinvolti nella formazione, partendo dai criteri di certificazione che interessano quanti erogano servizi a beneficio dei cittadini e dei turisti secondo modelli positivi e sostenibili: turismo responsabile, valutazione dell’impatto etico sulle strategie di sviluppo economico e sociale, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente. Ad esempio: piani di mobilità, gestione dei rifiuti, acque reflue, riduzione del consumo delle risorse non rinnovabili, energia pulita.

Le ultime tappe

Il percorso verso la certificazione secondo gli standard GSTC è guidato da Etifor - Università di Padova. Il prossimo appuntamento è previsto per l’11 marzo in APT Valsugana, occasione per ripercorrere i criteri con i soggetti coinvolti, monitorare i risultati e adottare eventuali azioni correttive. Quindi culminerà con la produzione di un dossier finale e con l’audit sul territorio a inizio aprile 2019. Infine, l’auspicato rilascio del certificato a maggio 2019. Una corsa contro il tempo per riuscire a ottenere ciò che il territorio della Valsugana, con i suoi laghi e con il Lagorai, potrebbe per primo strappare: la certificazione di sostenibilità ambientale riconosciuta dall’Onu.

Una vocazione green

Ma la certificazione di sostenibilità GSTC non è un semplice traguardo. Definisce e valorizza le caratteristiche intrinseche della destinazione turistica come sistema territoriale (per esempio, l’attenzione per l’ambiente e per i cambiamenti climatici, le esperienze turistiche green e slow, la tutela e il benessere della comunità…) e finalmente le mette a sistema. Insiste sul potenziamento delle azioni di sviluppo secondo logiche comunitarie e partecipate come chiave di accesso per un turismo consapevole e di qualità.

Perché il primo ambasciatore dello stile di vita sostenibile è proprio la collettività che vive responsabilmente il territorio e mette il proprio benessere al centro … verso l’ecodestinazione.

«L'obiettivo della certificazione per il turismo sostenibile non è solo quello di avere un marchio voluto dall'Organizzazione mondiale del Turismo ma soprattutto quello di insistere sulla cultura del turismo dove tutti, residenti, operatori e parte pubblica si adoperano per creare sistema e per uno sviluppo turistico come futuro per la nostra Valsugana» ha spiegato il presidente di Apt Valsugana Lagorai, Denis Pasqualin, in occasione della partecipazione alla Green Week, il festival della Green Economy organizzato a Trento a inizio marzo di cui APT Valsugana era partner. E l’amministratore delegato Stefano Ravelli ha insistito spiegando che questo obiettivo è fondamentale per il turismo del futuro «soprattutto in un territorio così delicato come il nostro». Valsugana e Lagorai, quindi, puntano a un turismo moderno, al passo coi tempi, e si giocano la carta della certificazione ambientale: un sorpasso dal punto di vista della sostenibilità ma anche delle prospettive economiche per il territorio.















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