Itas, sì a un bilancio tra luci e ombre 

Approvato ieri dal cda: aumenta la raccolta premi del ramo danni, ma crolla il «vita». Gli utili totali in forte calo


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. L’Itas chiude un anno difficile con un bilancio, approvato ieri dal cda, fatto di luci e ombre. Con più ombre che luci, a dire la verità. Anche a causa degli eventi atmosferici, e quindi dei risarcimenti pagati per i danni in agricoltura, gli utili sono in netto calo. Ma fatica, e molto, il ramo vita guidato da Giuseppe Consoli. Basta un rapido confronto tra il comunicato ufficiale diffuso ieri e quello di un anno fa per constatare che la raccolta premi del ramo vita è passata dai 360 milioni di euro a 209 milioni. Ben 151 milioni in meo. Ma sul comunicato ufficiale diffuso ieri di questo calo non c’è traccia. Anzi, si dice che la raccolta del ramo Vita «raggiunge i 209 milioni», ma senza dire quanto era l’anno scorso. E dire che già nel comunicato relativo al 2016 si parlava di un calo del 22,7% contro il meno 11% del mercato. Anche gli utili della Mutua, falcidiati dai risarcimenti agli agricoltori, sono caduta libera e arrivano a 2,2 milioni di euro contro i 6 milioni del 2016. La compagnia, però, preferisce, come è ovvio, guardare al bicchiere mezzo pieno e mette in rilievo i dati positivi parlando della crescita della raccolta dei premi nel ramo danni e del consolidamento della compagnia «nonostante la forte incidenza dei danni provocati dagli eventi naturali nel corso del 2017 ». I premi emessi nel ramo Danni crescono del 6% a 816 milioni di euro. Il patrimonio netto del Gruppo cresce a 404 milioni (+7,5%). L’utile consolidato, ovvero del gruppo, è pari a 11,8 milioni di euro (13,9 milioni nel 2016). Il Consiglio di Amministrazione del gruppo Itas ha approvato ieri i risultati del bilancio 2017.

Il presidente Fabrizio Lorenz ha commentato: «I risultati dell’esercizio 2017 sono in linea con le nostre aspettative e sono la piena conferma della capacità del Gruppo di proseguire nel percorso di crescita governata. Siamo inoltre fieri di aver potuto anticipare i pagamenti dei danni da maltempo ai nostri assicurati: nel 2017 abbiamo pagato sinistri agli agricoltori colpiti, per oltre 47 milioni di euro»

La raccolta Danni ha superato gli 816 milioni di euro (+6%). Il patrimonio netto del Gruppo ammonta a 404 milioni, in aumento di oltre 28 milioni rispetto al precedente esercizio (+7,5%). Per quanto riguarda la capogruppo, Itas Mutua, i premi di esercizio hanno raggiunto i 785 milioni di euro, con un incremento del 5,7% rispetto al 2016, confermando anche il trend di crescita degli esercizi precedenti, risultato ancora una volta in netta controtendenza in confronto a quanto registrato dal mercato. L’utile d’esercizio della Mutua ammonta a 2,2 milioni di euro contro i 6 milioni di euro dell’esercizio 2016. Il direttore generale Raffaele Agrusti ha così commentato: «La crescita registrata in questo esercizio 2017 ha dimostrato la forte credibilità del marchio Itas, la qualità della sua offerta e la forza della sua rete essendo stata realizzata in un difficile momento della vita della nostra società».

Ma il clima dentro Itas è tutt’altro che sereno. Si avvicinano due appuntamenti importanti, forse cruciali, il primo è il 12 aprile, con il processo all’ex direttore generale Ermanno Grassi e il secondo è il 24 aprile con l’assemblea per l’elezione del nuovo cda. In questi giorni sta girando una e-mail inviata da alcuni delegati che ricorda come l’Ivas abbia richiesto a più riprese il cambio della governance.













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