«Credetemi: la banda larga cambierà la nostra vita»

Parla “mister internet” Alessandro Zorer, a.d. di Trentino Network: «Aziende e turismo, indispensabile adesso cambiare marcia»


di Roberto Colletti


TRENTO. Gli utenti internet sono il 48 per cento della popolazione italiana. Il Trentino, rileva l'Istat, è al 59 per cento, in vetta alla classifica assieme all'Alto Adige con il 59,1. L'aria di montagna favorisce la tecnologia? «Macché - ride Alessandro Zorer - è l'offerta che crea la domanda e nel nostro caso il merito va all'ente pubblico». Fino a non troppi anni fa, spiega, il Trentino era un territorio ricco di storia, ma sotto molti altri aspetti piccolo e marginale. Se oggi il profilo sta cambiando lo si deve anche agli investimenti in ricerca e nelle nuove tecnologie della comunicazione: una scelta che, in carenza d'iniziativa privata, è stata fatta dalla Provincia.

Zorer, ingegnere informatico, da un anno è amministratore delegato di Trentino Network, lo strumento che costruisce e gestisce le reti Ict, strumento base per realizzare l'offerta digitale. La società nata con l'obiettivo di mettere in rete la pubblica amministrazione, ha poi assunto il compito ben più impegnativo di collegare tutto il Trentino con la banda larga, presupposto per la realizzazione del progetto di e-society concepito e fatto proprio dalla Provincia nel 2004.

«Obiettivo ambizioso - ma realistico» - assicura l'a.d. «In questi anni sono stati fatti passi sostanziali. Tanto che entro il 2012 sarà completata la dosale in fibra ottica che collegherà le sedi della pubblica amministrazione. Si tratta dell'infrastruttura base che, ampliandosi, consentirà il collegamento con gli utenti privati, sopratutto con le aziende».

Perché se è vero che la provincia si colloca al primo posto in Italia per numero di famiglie collegate in banda larga (52,4 per cento contro, per esempio, il 51,9 della Lombardia) è la messa in rete delle imprese la grande prospettiva, per ora solo una scommessa, cui il Trentino deve puntare per trasformare l'investimento nell'infrastruttura in fattore di sviluppo.

Zorer è convinto che l'opportunità sarà colta, anche se sino ad oggi l'utilizzo di banda larga da parte delle imprese si colloca solamente al sesto posto tra le regioni italiane. «Non siamo al top, è vero, ma le cose si stanno muovendo. Gli 810 chilometri di rete dorsale sono pronti e le convenzioni con gli enti pubblici per utilizzare le loro reti fornisco migliaia di chilometri aggiuntivi per raggiungere l'utente finale. Incoraggia inoltre la grande sensibilità degli imprenditori e delle loro associazioni per lo sviluppo dell'Ict. Assieme alla rete in questi ultimi anni è cresciuta anche – chiamiamola così - la cultura informatica del Trentino. Lo abbiamo constatato inaugurando, due mesi fa, il collegamento in fibra con l'area industriale di Ravina dove operano aziende come Unifarm e Cavit per le quali la banda larga è indispensabile. E poi il turismo: oggi un albergo deve offrire il collegamento internet ai suoi ospiti e se la sera sono più di cinque a navigare contemporaneamente, il normale Adsl non basta più...». Dopo Ravina, sono in corso di completamento i collegamenti con le aree di Spini di Gardolo, Mori, Volano, Pergine e Baltera a Riva del Garda.

Dopo i primi anni al rallentatore, l'Ict si è messa a correre. Trentino Network collabora con l'Università, con Create Net (di cui Zorer è tuttora vice presidente), con gli operatori privati (da Mc Link a Brennercom) e con Ngn, la joint venture tra Provincia, Telecom ed altri privati per portare entro il 2018 la fibra ottica in tutte le case del Trentino. «Anche in questo caso il nostro ruolo di azienda pubblica è essenziale: garantiremo che, superato un digital divide generale, non se ne crei un altro, lasciando sguarnite quelle aree dove gli operatori privati non avranno convenienza ad investire. Abbiamo calcolato che queste “zone bianche” - non profittevoli – rappresentino il 60 per cento del territorio, 170 Comuni dove vive il 40 per cento della popolazione. Ebbene, noi garantiremo quel collegamento. Un progetto sociale, oltre che economico per un investimento complessivo di 200 milioni di euro».

Zorer, nato a Mori 45 anni fa, è approdato a Trentino Network lo scorso anno con un curriculum che, dopo la laurea in informatica a Milano, lo ha visto impegnato all'Irst, in Sodalia e poi in Telecom per 10 anni, infine in Create Net. Da qualche settimana è anche vice presidente di Set con cui Trentino Network collabora per l'uso comune delle linee e degli scavi.













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