Agricoltura

C’è il via libera del Ministero: arrivano le vespe samurai contro la cimice asiatica

La Fondazione Mach pronta a rilasciare il «Trissolcus Japonicus» in 44 siti sparsi su tutto il territorio provinciale


Carlo Bridi


SAN MICHELE. Finalmente il Ministero competente ha rilasciato per il secondo anno consecutivo, l’autorizzazione al rilascio delle vespine samurai per la lotta biologica alla cimice asiatica che quest’anno è stata segnalata dai tecnici della Fondazione Mach molto virulenta grazie alle ideali condizione atmosferiche.

Le vespine saranno rilasciate da subito in 44 siti trentini già individuati dai tecnici di San Michele come zone maggiormente colpite dalla cimice asiatica.

L’autorizzazione ministeriale consente di immettere sul territorio provinciale il Trissolcus Japonicus, l’agente di controllo in grado di parasitizzare le uova della cimice asiatica e ridurne così la popolazione.

Alla Fondazione Mach erano già pronti da parecchio tempo, ma solo ora si è potuto iniziare perché non si poteva partire senza l’agognata autorizzazione.

In ogni sito individuato vengono rilasciate 100 femmine e una decina di maschi. Il lancio sarà ripetuto altre due volte alla distanza di 20 giorni.

Come abbiamo già scritto in passato, per raggiungere una situazione in equilibrio ci vorrà qualche anno, ma i tecnici sono molto ottimisti perché i lanci effettuati nel 2020 hanno raggiunto risultati oltre le aspettative con un insediamento delle vespe samurai nel 30% dei siti trentini.

Le zone di rilascio stanno riguardando, tutte le zone dove si è registrata una maggiore presenza della cimice: Valsugana, Alto Garda, Valle di Loppio, Valle dei Laghi, Vallagarina, Trento, Piana Rotaliana, Val di Non e Val di Cembra.

L’intensa attività di rilascio che avrà la durata di un paio di mesi, fa parte del progetto per la lotta biologica Swat, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e si inserisce all’interno del programma nazionale di lotta biologica coordinato del Crea,- Difesa Certificazione.  

Ma come si sviluppa la lotta? La vespina si riproduce a spese del suo ospite, andando a deporre le proprie uova all’interno delle uova della cimice asiatica, andando così a parassitizarle. I tecnici precisano che la vespina è assolutamente innocua per l’uomo ma anche per gli altri organismi.

Le vespine si sono potute allevare grazie alla collaborazione di tanti cittadini, che hanno portato alla Fondazione Mach migliaia di esemplari di cimice asiatica, fondamentali per il loro sviluppo.

Sul tema della lotta biologica alla cimice asiatica e sulla vespina, è uscito proprio in questi giorni a cura di Fondazione Mach, nell’ambito del progetto Swat un approfondimento monografico dal titolo: “Cimici. Guida al riconoscimento di alcune specie di cimici, sussidio rivolto sia agli agricoltori che ai tecnici, naturalisti e studenti, reperibile su https://www.fmach.it/Servizi -Generali/Editoria.

Informazioni precise ed aggiornate dallo scorso anno si possono trovare anche sul sito dedicato che fornisce notizie aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive. https://lotta biologica.f.mach.it/













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