Asse Germania-Austria per i rincari sui tir dall’A22 

Trasporto merci. Trattativa per alzare i pedaggi delle merci e ridurre il traffico pesante Sandri (Confindustria): «Dopo i blocchi ora questo. Ma alla fine a pagare saranno i consumatori» 


Luca Petermaier


Trento. Dopo i blocchi dei tir in Austria ora a mettere i bastoni tra le ruote al transito delle merci lungo l’asse del Brennero arrivano il (paventato) aumento dei pedaggi per i tir. Germani e Vienna - stando alle agenzie di stampa - presenteranno a Bruxelles entro il 31 ottobre la proposta - appunto - di aumentare il pedaggio per i tir sulla rotta del Brennero. Giovedì, durante un vertice che si è svolto a Berlino, la Germania e l’Austria hanno fissato un programma di dieci punti che dovrebbe portare a una riduzione del traffico pesante. Al Brennero quest'anno passeranno 2,5 milioni di tir, dei quali 700.000 preferiscono fare più strada perché il pedaggio al valico italo-austriaco è molto basso e perché il gasolio in Tirolo è conveniente. «L'Austria ha mantenuto tutte le promesse date, la Germania e l'Italia per il momento non si sono ancora mosse» - ha detto il governatore tirolese Günther Platter in una dichiarazione al giornale Tiroler Tageszeitung. E in attesa di provvedimenti concreti per la riduzione del traffico pesante, il Tirolo conferma il tetto di passaggi per i camion nelle giornata di bollino rosso, come anche le misure contro i “furbetti del navigatore”, ovvero il divieto di bypassare le code in autostrada su strade secondarie.

Il rischio di un aumento dei pedaggi, inevitabilmente, preoccupa gli operatori del settore. «La situazione del traffico merci lungo l’asse del Brennero - spiega Lucio Sandri, presidente della sezione autotrasporto di Confindustria - si sta aggravando sempre di più. Se, oltre ai blocchi in Austria, arriverà anche un aumento dei pedaggi questo si rivelerà non solo come un danno fatto agli autotrasportatori ma a tutto il sistema economico poiché i costi maggiori che le imprese di autotrasporto dovranno affrontare ricadranno inevitabilmente, a cascata, sul consumatore finale, sia in importazione che in esportazione».

I contorni di quest’asse Germania-Austria sui pedaggi sono forse da ricercare nel tentativo di risolvere la situazione di blocchi di tir anche nei confronti della Germani verso sud, situazione che è pesante tanto quanto quella italiana nei viaggi verso nord. «Quello che è certo - conclude Sandri - è che i blocchi non sono la soluzione perché li potremmo fare anche noi. Certo, l’Italia sta forse tenendo una posizione troppo morbida su questo tema che vede penalizzate migliaia di aziende».













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