Allevatori, Fezzi prende le redini

Succede a Silvano Rauzi, che lascia dopo avere guidato la Federazione per 33 anni. «Cercherò di essere all’altezza»


di Carlo Bridi


TRENTO. Mauro Fezzi, da pochi giorni in pensione da direttore generale della Fondazione Mach, è da ieri pomeriggio il nuovo presidente della Federazione Trentina degli Allevatori. La nomina dopo che al mattino di ieri il Consiglio di Amministrazione della Federazione lo aveva cooptato come neo consigliere al posto del dimissionario Silvano Rauzi, che dopo 33 anni ha gettato la spugna come conseguenza dei problemi di salute che lo hanno colpito.

La nomina è stata resa possibile solo dopo le dimissioni formali di Rauzi pervenute alla Federazione la scorsa settimana. Nel periodo di assenza era stato nominato come presidente facenti funzioni il vice Antonio Cenci, che in questo periodo aveva retto la Federazione. La nomina di ieri non è stata presa molto bene proprio da Cenci che assieme ai consiglieri Giacomo Broch del Primiero e Vittorino Covi della Valle di Non ha annunciato le dimissioni dal Cda. Dimissioni che il neo presidente confida di poter evitare ricompattando il Consiglio in questo momento molto delicato per il comparto che di tutto ha bisogno fuorchè di divisioni.

Ma come mai la nomina di un non allevatore? La cosa è prevista dallo statuto, secondo cui possono essere eletti consiglieri e quindi presidente anche persone che non sono allevatori, purché la maggioranza del Cda sia composto come ad oggi è da allevatori, che oggi sono 21 su 22.

Mauro Fezzi, affronta questo nuovo incarico non certo da nuovo nel settore: nella sua esperienza professionale prima come dirigente generale dell’Assessorato all’Agricoltura poi come direttore della Fem, ha sempre avuto una particolare attenzione per gli allevatori.

Di fatto anche lui proviene da una famiglia di allevatori ed un fratello è allevatore di punta in Valle di Sole oltre che presidente del Caseificio sociale, mentre l’altro è tecnico zootecnico alla Fem.

«Io - afferma Fezzi - sono cosciente di non essere un allevatore, ma intendo da oggi mettere a disposizione degli allevatori e della Federazione la mia storia e la mia esperienza di tanti anni. Spero di essere all’altezza di sostituire un presidente prestigioso come Silvano Rauzi, al quale va il mio primo pensiero e sono contento di averlo trovato migliorato nella salute nell’ultimo incontro che ho avuto con lui».

«Sono cosciente che la categoria degli allevatori è in costante ridimensionamento numerico, ma anche che la nuova normativa europea mette loro a disposizione delle opportunità interessanti che, come Federazione, dobbiamo attrezzarci per essere in grado di affiancare gli allevatori per sfruttarle adeguatamente». Non sarà facile, ma la strada da percorrere è questa: essere efficienti e professionali nei servizi agli allevatori. «Ribadisco che farò del mio meglio per essere all’altezza del compito. Credo che la traccia lasciata dal presidente Silvano Rauzi sia molto impegnativa: era molto abile a relazionarsi a livello politico, io sono cosciente di non avere le sue doti, ma con l’aiuto di tutti cercherò di essere all’altezza del compito».

Fezzi è però pronto ad affrontare una nuova esperienza nel settore, nel quale ha iniziato la sua professione, anche se con ruoli molto diversi, non più come funzionario pubblico ma di massimo rappresentante degli allevatori. Anche da parte del nostro giornale, che ha sempre seguito con attenzione, i migliori auguri di buon lavoro e la disponibilità anche in futuro di essere voce degli allevatori di fronte alla società civile nelle sue varie componenti.













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