Teatro Virtuale con la Grande Nevicata dell’85 

Il palco on line. Lo spettacolo di Pino Loperfido vede in scena Mario Cagol e Alessio Zeni  La prima in streaming questa sera sul sito del Centro Culturale Santa Chiara La piece porta in scena le vicende di Vito, un ragazzo arrivato in Trentino dal sud nel 1980


Katja Casagranda


Trento. Prosegue il calendario di eventi della programmazione di Teatro Virtuale, la nuova iniziativa del Centro Servizi Culturali Santa Chiara che, chiusi gli spazi teatrali al pubblico, ha dirottato sul virtuale una fruizione di teatro. Iniziativa sia in sostegno agli operatori del settore che quale continuità da offrire al porprio pubblico nell’offerta culturale. Iniziativa apprezzata che appunto prosegue oggi, giovedì 3 dicembre. Ore 21 in streaming sul sito del centro www.centrosantachiara.it nella sezione streaming verrà trasmesso “La grande nevicata dell’85”, spettacolo scritto da Pino Loperfido che vede in scena Mario Cagol e Alessio Zeni diretti alla regia da Andrea Brunello. Lo spettacolo è prodotto da Compagnia Arditodesio e la visione dello stesso è garantita a titolo gratuito. Un sodalizio fortunato quello di Loperfido con Mario Cagol e il musicista Alessio Zeni, di cui si ricorda appunto la collaborazione in “Ciò che non si può dire – Il racconto del Cermis” monologo tratto appunto dallo scritto di Loperfido. “La grande nevicata dell’85” porta in scena le vicende di Vito, un ragazzo arrivato in Trentino dal sud nel 1980 per seguire Sara, la donna che diventerà in seguito sua moglie. Quella di Vito è la storia di un mago della tecnologia e di un ragazzo dotato di intuizioni geniali. Ma la storia di Vito si lega anche in sottofondo alla cronaca di questo decennio così particolare, così pieno di avvenimenti, di gioie collettive, ma anche di tragedie. E quindi fa da fondale una serie di eventi come il terremoto dell’Irpinia e la caduta del muro di Berlino, ma il narratore ha anche l’occasione di ripercorre la straziante storia di Alfredino Rampi, la vittoria al Mundial spagnolo, il disastro di Stava e molto altro ancora. Eppure nella memoria locale è rimasta impressa una vicenda particolare legata a fattori atmosferici che, per chi c’era ha caratterizzato la vita di tutte le persone lasciando un ricordo profondo. Negli anni Ottanta infatti il Trentino ha registrato quella che si ricorda come “la grande nevicata del 1985” quella stessa che dà il titolo allo spettacolo. Una nevicata che, oltre allo straordinario fenomeno meteorologico, rappresenta secondo l’autore una metafora, ossia il simbolo di un’epoca di grandi sogni e speranze che, raggiunto il suo picco – com’è il destino di ogni iperbole – comincia a morire.

Perché gli anni ’80 furono gli anni dell’edonismo e dell’ottimismo, e poi furono gli anni di quella musica nuova e irripetibile che riecheggia sul palco, ma furono anche il momento storico trascorso il quale nulla sarebbe stato più come prima. “La grande nevicata dell’85’ è un inno a chi eravamo, a chi siamo diventati e a chi non siamo riusciti a diventare – spiega la compagnia Arditodesio – Un monologo di grande profondità, divertente a tratti, che ci conduce per mano alle origini di questo nostro presente tecnologico, consumistico e iperconnesso, che forse ha smarrito l’innocenza, il rispetto per l’ambiente e per noi stessi, l’abitudine alla meraviglia. Quella meraviglia di cui eravamo capaci, rimanendo a bocca aperta davanti ad una interminabile e silenziosa nevicata”. Quella stessa nevicata che, per chi c’era, è stata vissuta in modo totale e dirompente bloccando per un giorno e in certi luoghi anche di più, il mondo stesso, le comunicazioni, le strade, la luce in molti casi, in un misurarsi con la natura nel bene e nel male.

Lo streaming dello spettacolo, come detto, è previsto alle ore 21 del 3 dicembre, ma per accedere alla visione si dovrà prenotarsi entro le ore 20 dello stesso giorno sempre attraverso il sito www.centrosantachiara.it all’interno della scheda relativa allo spettacolo. Si ricorda che il video sarà disponibile solo nella diretta streaming e non rimarrà in podcast o in memoria su nessun canale del Centro culturale Santa Chiara. Per chi è in astinenza da teatro e soprattutto di novità, un’occasione da non perdere.













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