«Non vado ai concerti di chi canta le donne come oggetti» 

Intervista ad Arisa. La cantante sabato 17 ottobre sarà in concerto a Castel Beseno «Sono felice di suonare qui, farò i miei pezzi più noti ma anche cover e brani quasi dimenticati» Ingresso contingentato, già aperte le prevendite. «Spero di essere un esempio per i ragazzi»


Katja Casagranda


Trento. Un ritorno quello in Trentino per Arisa, cantante ed interprete amata dal pubblico che in Trentino ha già potuto applaudire in diverse formule. Dai Suoni delle Dolomiti, ai concerti intimi da club a quello teatrale, in cui ha sempre saputo evocare con la sua voce le atmosfere di stile, Arisa sarà l’ospite del concerto di sabato, il 17 ottobre, a Castel Beseno. Per l’occasione a fare da palco sarà il Campo dei Tornei e l’inizio della musica è prevista alle ore 16. E’ già disponibile la prevendita dei biglietti sul circuito primiallaprima e l’ingresso sarà contingentato e in sicurezza sanitaria. In attesa di ascoltarla, Arisa si racconta.

Fra pochi giorni sarai in concerto in Trentino, come stai vivendo questo momento che per gli artisti è pieno di incertezza?

Condenso molti impegni in pochi giorni così da ottimizzare i tempi, però sono anche dell’idea che si debba convivere con questa situazione in attesa di vedere come si evolve. Dal 2 di luglio fortunatamente abbiamo ripreso i concerti di cui il primo lo abbiamo fatto per scommessa, nel senso che non c’erano soldi ma c’era una barca e l’urgenza di comunicare e suonare. Piano piano poi abbiamo avuto modo di partecipare ad eventi organizzati in modo sicuro e controllato per cui sono molto contenta. Personalmente vivo e ho vissuto questa situazione come fosse una guerra, nel senso che mi immaginavo fosse così ossia che ci avrebbe limitati nelle libertà personali quindi spero finisca presto questo tempo sospeso per ripristinare la dimensione dei rapporti basati sul contatto e sull’umanità.

Per molti artisti la quarantena è stata il periodo del web, tu che rapporto hai con la tecnologia?

Per fortuna durante la quarantena ho partecipato a dei concerti organizzati per beneficenza, e a sostegno di cause importanti come maternità covid19 e altre iniziative, quindi non ho avuto l’esigenza di usare chat o dirette per esibirmi. Usciti dalla quarantena è uscito pure il mio singolo “Ricominciare ancora” a cui ho lavorato in quel periodo. I social li uso per scrivere post, quindi condividere mie riflessioni e pensieri che essendo articolati e lunghi sono diretti ai chi ha davvero voglia di leggere.

Pure ora stai registrando puoi anticipare qualcosa?

In realtà no, perché siamo ancora in una fase di sperimentazione del suono posso solo dire che sono sicura mi riconoscerete in questo lavoro.

In Trentino è un ritorno e suonerai in una location particolare, come te lo immagini?

Mi piace suonare in luoghi che mi ispirino e in cui mi piace immergermi ed immedesimare. La bellezza vera nutre di per se sempre, quindi sono davvero molto felice. Circa il concerto ci saranno i miei brani più importanti, ma anche cover e brani che non facevo da molto tempo, suonerà in acustico con un trio di musicisti con stiamo facendo belle cose.

Cosa vorresti ci si portasse via dal tuo concerto?

La possibilità di distrarsi in un tempo emozionale, si tirasse un sospiro di sollievo e serenità.

Come ex giudice di X Factor ma anche come artista, come vedi la musica oggi?

Credo che ci siano dei grandissimi talenti e tanti giovani con una rande voglia di esprimersi e di dire la propria. Ma è questo che rende un artista. Quando ti risuona dentro questo e sei disposto ad affrontare le difficoltà nulla può fermarti. Credo che sia il momento di essere sinceri con se stessi di guardarsi dentro, chi è confuso non saprà mai chi è e cosa vuole fare. Io ho sempre saputo che volevo comunicare e parlare alla gente e ho la fortuna di fare questo di lavoro.

Un sogno?

Più un traguardo, quello di essere un punto di riferimento come quegli artisti che lo furono per me quando ero adolescente. Vorrei essere portavoce, cosa che faccio anche ora, ma ancor di più di messaggi importanti di uguaglianza e diritto, contro la violenza sulle donne, contro il razzismo, per la parità di diritti e altri messaggi importanti. Noi artisti siamo comunicatori involontari ma arriviamo alle persone. In un momento storico in cui politica e religione hanno perso forza verso le persone, gli artisti ancora di più sono vettori di messaggi. Mi stupisce come invece ci siano cantanti che usano testi di canzoni per denigrare, sbeffeggiare o dare messaggi negativi, ma ancor di più mi stupiscono le persone che li ascoltano. Come utente ho la forza di scegliere un prodotto piuttosto che un altro, penso sia importante fare delle scelte e come donna non vado al concerto di chi canta le donne come oggetti. Per assurdo John Lennon venne censurato da benpensanti per aver usato la frase “le donne sono il nero del mondo” che era in difesa delle donne e contro il razzismo solo per aver usato la parola nero, mentre oggi passa tutto. Un artista ha la responsabilità del messaggio che porta, ancor di più oggi dopo quello che abbiamo vissuto e in questo periodo storico in cui si sta riscrivendo la società. Potremmo riscriverla meglio, io ne sono convinta, potremmo aver imparato qualcosa da ciò che è successo, magari il valore della vita.













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