Andrea Fontanari, ovvero “Bussare prima di entrare” 

Arte. Alla Boccanera Gallery ha aperto i battenti la mostra “Knock Before Entering” Sono sedici le opere in mostra curate dalla critica Giovanna Nicoletti Quando il figurativo trascende il dato reale. L’esposizione resterà visitabile fino al 23 gennaio


Sandra Mattei


Trento. Un piacere per gli occhi. È quello che viene subito da pensare assistendo alla mostra di Andrea Fontanari “Knock Before Entering”, alla Boccanera Gallery di Giorgia Lucchi (a Trento nord, in via Alto Adige 176), la gallerista che ha deciso di puntare su giovani leve dell’arte, in gran parte originarie della nostra regione. Come Andrea Fontanari, nato a Pergine, ventiquattrenne dalle grandi potenzialità espressive. Perché il giovane artista che ha frequentato il liceo artistico “Vittoria” di Trento ed ha terminato da solo un anno l’Accademia di Belle Arti di Venezia ha già dimostrato le doti necessarie per affermarsi: una scelta di campo nel figurativo, per via di quel piacere per gli occhi che la sua pittura vuol trasmettere, rifacendosi ad una riproduzione del reale espressionista, filtrata dall’esperienza della Pop – art, che dilata figure ed oggetti attraverso pennellate decise e colori accesi. Un trionfo di cieli blu cobalto, di palcoscenici fluorescenti dove si muovono figure catturate da scatti fotografici, di stoviglie dai motivi floreali. Ma, per contrasto, i soggetti scelti da Fontanari sono frutto di momenti di un passato personale, carichi di affetto e di poesia, di cose che sanno d’ antico. La coperta della nonna, gli autoritratti con il costume di carnevale o del bambino curioso che guarda dentro il bikini della mamma, la ragazza con le mani protese, la corsa in macchina al suono della canzone preferita: sono tutti momenti che ci fanno entrare in un mondo intimo, ma in cui ognuno di noi può riconoscersi. Sono 16 le opere, a cura della critica Giovanna Nicoletti, disposte in ordine cronologico in questa prima antologica del giovane artista che vive tra Trento e Venezia e ha il suo studio a Baselga di Piné. «Il presidente della Cassa Rurale Alta Valsugana, - spiega Fontanari - Franco Senesi (fratello del compianto artista Luigi, ndr.), mi ha messo a disposizione uno spazio dismesso, l’ ex sede delle Poste. Mi sembra giusto sottolineare questi gesti di mecenatismo delle nostre istituzioni. Grazie alla collaborazione con Giorgia Lucchi, inoltre, ho potuto già partecipare a mostre collettive, come Grenzlaender, una selezione di opere mie e di altri giovani artisti della regione e l’anno scorso ho esposto alla collettiva “Ciò che vedo. Nuova figurazione in Italia” alla Galleria Civica di Trento”». Quelle di Fontanari sono opere di grandi dimensioni, 2 metri per 2 e più, nelle quali si alternano storie, soggetti in movimento, angoli domestici: noi che assistiamo, come suggerisce il titolo della mostra, siamo invitati a “bussare prima di entrare”, ad osservare al di là del primo impatto, per cogliere il segno, la costruzione di volti e spazi, che trascendono il puro dato figurativo. Come nel dipinto “Mamma! Guardami...” il bambino in sella alla sua bici, procede verso di noi alzando le mani, ma di lui possiamo cogliere solo l’eco di un grido, perché i tratti del volto sono sfuocati, si mescolano con il fondale e accentuano la velocità dell'azione. Al contrario, in “Gio Ponti, tra il cielo e la terra”, ambientato sulle piste da sci, gli sciatori sono elementi decorativi, statici, ai margini della grande tela, e la centralità dell’opera è un omaggio alle architetture di montagna del milanese, mobili e spazi geometrici, affacciati sul blu dell’alta quota. Anche in “Grandma’s blanket” la coperta della nonna viene rappresentata in un dettaglio: frange e motivi decorativi della biancheria del letto sotto la lente di ingrandimento dell'artista perdono il loro dato reale, per sfumare in astrazione. Ci porta in una dimensione di sospensione il quadro “The day before you came” (“Il giorno prima che sei venuta”), nel quale campeggia una tazza sopra una tovaglia a quadretti rossi e blu, sulla tazza due mani si stringono, evocando l’attesa di un incontro d'amore, suggerito anche dalla traccia di un rossetto sul bordo della stoviglia. Elementi naturalistici si mescolano a segni astratti, invitandoci appunto ad entrare in questo mondo di memorie ed emozioni, con lentezza, sfidando il nostro tempo veloce e distratto. “La mia è una pittura – afferma Andrea Fontanari – dal figurativismo chiarissimo. C'è la pennellata aggressiva, espressionista, certo. Ma se ci si ferma ad osservare con attenzione, si può cogliere la mia ricerca del segno, in bilico tra astrazione e reale”. La mostra rimarrà aperta fino al 23 gennaio 2021, per le visite è consigliato prenotarsi, per via delle restrizioni per il Covid 19, consultando il sito della Galleria boccaneragallery.com (alla voce “book an appointment”) o scrivendo una mail all'indirizzo info@boccaneragallery.com, tel.0461 984206.













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