«Vesco un sindaco che quasi sembra un commissario»

Castel ivano. «Pur congratulandoci con i vincitori, segnaliamo che è stata una campagna elettorale dai toni completamente fuori luogo: più che sulle idee c'è chi ha voluto avvelenare i pozzi». Si...



Castel ivano. «Pur congratulandoci con i vincitori, segnaliamo che è stata una campagna elettorale dai toni completamente fuori luogo: più che sulle idee c'è chi ha voluto avvelenare i pozzi». Si apre così la lettera firmata dagli ex assessori Gabriele Tisi, Giacomo Pasquazzo e Luca Tomaselli, che nella precedente tornata hanno scelto di candidare a supporto dello sfidante Armando Floriani. A quasi un mese dalle elezioni, hanno voluto precisare alcuni punti. «Non siamo caduti nelle provocazioni durante la campagna e non useremo mai toni simili. Stupisce che i vincitori non abbiano censurato questi comportamenti. Siamo convinti della scelta fatta e proseguiamo a consolidare il gruppo che si è presentato al voto».

Pasquazzo, Tisi e Tomaselli pongono però l’attenzione sul nuovo esecutivo e le competenze assegnate. «Spiace notare che, anche a questa nuova giunta, il sindaco non abbia assegnato vere e proprie deleghe ma solo mere competenze/aree di interesse. Avevamo rivendicato le deleghe da assessori e rimaniamo convinti di questo: avere una delega effettiva, oltre che impegnare l'ente, rende l'assessore più coinvolto». Per i tre ex non è cambiato nulla rispetto a prima. «Anzi il sindaco Vesco ha vinto e ha avocato a sé competenze importanti come urbanistica e lavori pubblici. Avere e sentire la fiducia del sindaco è importante sia per un assessore che per un consigliere. Il sindaco prosegue imperterrito con lo stesso metodo che fa del "fo tutto mi" un paradigma: siamo di fronte a un commissario?». Gli ex assessori rivendicano la loro scelta di prendere le distanze da Vesco. «Ci siamo staccati da lui proprio per la mancanza di fiducia e per questo metodo. Abbiamo espresso le nostre opinioni nelle sedi istituzionali competenti e, quando avevamo idee diverse, lo abbiamo sempre detto viso a viso. Altri hanno sbandierato principi sui giornali, salvo poi non fermare una campagna fatta di attacchi personali frontali e di fake news. Noi siamo diversi». E infine concludono: «Abbiamo perso e rimaniamo convinti che non abbiamo comunicati bene i nostri motivi del distacco da Vesco. Avremo modo e tempo di indicarli, ma soprattutto chi di noi siede in consiglio avrà modo di portare avanti idee nell'interesse della Comunità». M.C.















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