l’accoglienza

Ucraina, 41 profughi accolti a Levico Terme

Si tratta di persone fragili portate in salvo dalla Croce Rossa italiana a Leopoli



LEVICO. Dopo 36 ore di viaggio, 41 persone fragili provenienti dall'Ucraina sono state accolte negli spazi del comitato provinciale di Trento della Croce Rossa italiana a Levico Terme. L'operazione si è svolta in sinergia con il Dipartimento salute della Provincia autonoma di Trento e con l'aiuto della Protezione civile del Trentino. I profughi - 40 persone affette da patologie psichiatriche e una tetraplegica, che sarà presa in carico da Anffas del Trentino - sono arrivati nell'abitato della Valsugana prima alle 4.30 del mattino, accompagnati dagli operatori della Croce Rossa.

L’abbraccio di Levico a 41 pazienti ucraini, arrivati dopo un viaggio di 36 ore

Dopo 36 ore di viaggio, 41 persone fragili provenienti dall’Ucraina sono state accolte negli spazi del Comitato provinciale di Trento della Croce Rossa italiana a Levico Terme. Un’operazione svolta in sinergia con il Dipartimento salute della Provincia autonoma di Trento e con l'aiuto della Protezione civile del Trentino.

Un convoglio umanitario della Croce Rossa italiana, organizzato in collaborazione con la Croce Rossa ucraina, aveva evacuato da Leopoli, nella giornata di martedì scorso, 82 disabili in fuga dal Donbass, per i quali era necessaria un'assistenza che nel Paese in guerra non era più possibile. Assistenza specifica sarà assicurata in Trentino, in Piemonte e in Puglia.

L’abbraccio di Levico a 41 pazienti ucraini, arrivati dopo un viaggio di 36 ore

Dopo 36 ore di viaggio, 41 persone fragili provenienti dall’Ucraina sono state accolte negli spazi del Comitato provinciale di Trento della Croce Rossa italiana a Levico Terme. Un’operazione svolta in sinergia con il Dipartimento salute della Provincia autonoma di Trento e con l'aiuto della Protezione civile del Trentino.

"La Croce Rossa ha affrontato questo viaggio con impegno e sensibilità, superando il confine del Paese martoriato dalla guerra, pur di portare in salvo le persone più fragili, che in Trentino saranno seguite con attenzione e competenza. Le strutture ricettive della zona stanno fornendo il materiale necessario per allestire gli spazi comuni, mentre l'associazione Rasom fornirà i capi di vestiario donati dai trentini in queste settimane" ha spiegato l'assessore alla salute, Stefania Segnana.













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